Football Money League 2019, il Real Madrid è il club più ricco del mondo

Football Money League 2019FOOTBALL MONEY LEAGUE 2019 – Le 20 società calcistiche con i fatturati più alti a livello mondiale hanno generato in totale ricavi pari a 8,3 miliardi di euro nella stagione 2017/18, con una crescita del 6% rispetto alla rilevazione dello scorso anno: è quanto emerge dal report Deloitte Football Money League 2019, giunto ormai alla sua 22° edizione.

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Football Money League 2019, la classifica

Guidata da Real Madrid (750,9 milioni di Euro di fatturato), FC Barcellona (690,4 milioni) e Manchester United (666 milioni), la classifica evidenzia come i primi tre club più ricchi dell’ultima stagione abbiano generato ricavi per 2,1 miliardi di Euro, più che raddoppiando il dato delle prime tre squadre in classifica 10 anni fa (stagione 2007/2008). Sul fatturato complessivo di 8,3 miliardi di euro dei 20 club della Football Money League 2019 i diritti radiotelevisivi costituiscono la voce principale, pari al 43% di tutti i ricavi anche se, in proporzione, aumenta la percentuale di fatturato derivante dagli accordi commerciali (ora rappresentano il 40% rispetto al 38% dell’anno passato). I Blancos registrano una crescita del fatturato rispetto alla stagione passata superiore ai 75 milioni di euro, anche grazie alla terza vittoria consecutiva ottenuta in Champions League. La crescita è stata principalmente ottenuta grazie all’aumento dei ricavi commerciali (+54,8 milioni di Euro) inclusi gli aumenti di sponsorship, merchandising e gli incassi per le partite amichevoli di inizio stagione. Con 356,2 milioni di Euro, il Real Madrid attualmente ha i ricavi commerciali più elevati al mondo, a testimonianza dell’appeal internazionale di cui gode il marchio Real Madrid.

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Le Italiane

Sono quattro le squadre italiane presenti nella top 20, Juventus, Inter, Roma e Milan. La Juventus, forte della conferma in Serie A, è il primo club italiano nella classifica della Money League, anche se perde una posizione in classifica (uscendo dalla Top Ten) a favore del Tottenham Hotspur. È la prima volta che la squadra torinese non compare tra le prime dieci in classifica dal 2011/2012. Il fatturato in effetti risulta in lieve calo, sotto i 400 milioni di euro (394,9), risultato della poco brillante performance nella Champions League della scorsa stagione (sconfitta ai quarti di finale). Non si vedono ancora, in termini finanziari, gli effetti dell’operazione Cristiano Ronaldo, che saranno noti solo nella prossima edizione della Money League e che con ogni probabilità potrebbero rappresentare una spinta per i ricavi commerciali del club. Al quattordicesimo posto sale l’Inter, che migliora di una posizione rispetto all’anno scorso e mantiene il trend in crescita degli ultimi tre anni. Il cambio di proprietà nel 2016 e la conseguente visibilità maggiore del marchio nel continente asiatico, abbinati alla qualificazione alla Champions League 2018/2019 hanno certamente dato un impulso positivo al fatturato della squadra nerazzurra che è cresciuto di 18,7 milioni di Euro nell’ultimo anno raggiungendo i 280,8 milioni. Le performance in campo europeo si confermano un driver chiave nel risultato finanziario: è il caso emblematico della Roma, che grazie alle ottime prestazioni nella passata Champions League (conclusa con un’eliminazione in semifinale ad opera del Liverpool) ritorna in classifica (l’anno passato non figurava tra le Top 20) e si posiziona alle spalle dell’Inter al 15° posto con 250 milioni di euro di fatturato e un sostanzioso (+78,2 milioni) incremento rispetto alla stagione scorsa. Nel 2017/2018 la partecipazione alla Champions League ha infatti fruttato alla Roma ben 83,8 milioni di euro (seconda squadra per entrate ricevute dalla competizione Uefa). Torna nella Money League anche il Milan (18° posto) con un miglioramento di 16 milioni di Euro rispetto all’anno scorso (totale 207,7 milioni) frutto soprattutto di un ritorno nella UEFA Europa League, di nuovi accordi a livello commerciale (con lo sponsor tecnico) e di maggiori incassi nelle vendite dei biglietti. Assente il Napoli che lo scorso anno occupava il 19° posto e che quest’anno, complice la riduzione di ricavi, scivola al 21° posto.