Bucciantini: “Eriksen ha incasinato l’Inter. È il mercato degli esclusi” – ANews

Intervista a Marco Bucciantini, volto del calcio su Sky Sport, un opinionista che ci accompagna tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021

Abbiamo voluto aprirci alle sue idee e valutazioni in questo giro di boa, Da cosa ha lasciato il 2020 alle prospettive per il 2021, dal cammino del Milan alle difficoltà di Juventus e Napoli, di tutto questo abbiamo parlato con Marco Bucciantini.

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Bucciantini: “Il 2020 ha ridato equilibrio al calcio, nel 2021 riportiamo i tifosi sugli stadi”

Cosa ti lascia a livello calcistico il 2020?

“Rimanendo solo dentro i discorsi del campo, mi lascia la speranza che si possano riequilibrare le competizioni. Mi vengono in mente l’Atalanta ad un passo dalla semifinale di Champions League, il Milan primo nella classifica dell’anno solare 2020, il Sassuolo in zona Champions, il Verona nelle prime dieci. È stato l’anno delle avventure di calcio, pensate al Milan, club ricco di blasone, che il 6 gennaio 2020 era undicesimo, ora è primo.

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C’è Ibrahimovic in più ma sembra che ci siano 20 Ibra più l’allenatore Pioli perché tutti sono entrati in pensieri di calcio condivisi, il coraggio e la tecnica sono le qualità più importanti”

stadio Diego Armando Maradona Centro Paradiso
stadio Diego Armando Maradona – Getty Images

Bucciantini: “I tifosi vanno rispettati di più, il 2021 sia l’anno della serietà per il calcio”

Poi c’è il dramma del Covid-19, la tristezza del calcio senza pubblico. Che ferità è?

“Enorme, nel 2021 voglio ritrovare la gente, il calcio senza tifosi non solo è brutto ma non ce la fa, fa fatica a pagare gli stipendi, a raggiungere gli accordi per i rinnovi dei contratti, guardate quanti giocatori sono in scadenza di contratto. Non mancano solo gli introiti del botteghino ma l’economia prodotta dagli sponsor, sono calati i prezzi delle compravendite e i giocatori e i procuratori dovrebbero anche capire che bisognerebbe adeguare anche gli stipendi al contesto storico. Appena sarà possibile, i tifosi negli stadi torneranno, la sfida dovrà essere trattenerli. Il racconto tutto italiano per cui la fruizione televisiva avrebbe tolto spettatori agli impianti sportivi è una sciocchezza, ovunque il numero medio di spettatori è aumentato. La strada a mio avviso si riassume in alcuni fattori: stadi moderni, più comodi e sicuri con un atteggiamento da Stato civile e non da Stato dei tornelli, e più intensità che è la caratteristica richiesta dallo spettatore moderno. Il nostro occhio è abituato a ritmi più veloci, guardate cosa accade in Bundesliga e Premier League. I tifosi vanno rispettati di più, sono l’unica componente che mette qualcosa in questo mondo senza chiedere nulla in cambio, solo per la propria passione. I calciatori guadagnano con le proprie prestazioni, idem i procuratori, i presidenti hanno un capitale di rischio e talvolta portano a casa qualche dividendo. I tifosi sono la componente più importante, gli unici che danno e non prendono. Bisognerebbe evitare di bluffare, altrove il calcio prima del Covid è cresciuto, in Italia né il pubblico negli stadi per mancanza d’intensità e modernità nello spettacolo né quello televisivo per il vizio culturale dell’abbonamento clandestino”

Sostenibilità è un termine molto diffuso per raccontare il calcio nel 2021. Ti convince questa definizione?

“No, per niente, sostenibilità è la classica parola che Pasolini avrebbe abolito, è vuota, figlia del burocratese. La parola-chiave a mio avviso dovrebbe essere serietà, sia a livello nazionale che mondiale. Il calcio non vive in una zona franca, dove addirittura si mette in dubbio che si possa essere squalificati per un insulto o una bestemmia. La serietà si riassume in due missioni: basta con la deregulation sprezzante e ricerca dell’equilibrio, c’è il bisogno di tutti di poter sognare senza che l’esito di una competizione sia prevedibile”

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Il Milan batte la Lazio e si conferma capolista
Il Milan batte la Lazio e si conferma capolista (Getty Images)

Bucciantini sul mercato di gennaio: “Eriksen ha solo incasinato Conte, il Milan ha bisogno di un difensore”

Tornando al campo, di solito quando c’è equilibrio il mercato di gennaio può incidere tanto nella lotta-scudetto. Pensi che sia così?

“Sinceramente no, guardate cosa è successo con Eriksen, il suo acquisto ha solo incasinato un allenatore creando un problema mediatico ed ambientale. Bisogna stare attenti agli acquisti di gennaio, alla salvaguardia degli equilibri. Credo più nelle idee, il Milan ha cominciato a procedere in maniera spedita non solo con l’arrivo di Ibra ma anche con le cessioni di Paquetà, Piatek e Suso. È il mercato degli esclusi, penso ad Eriksen, a Milik, a Gomez, giocatori che farebbero comodo a tutti, anche ai club d’appartenenza. Credo che l’Atalanta e il Papu Gomez faranno pace, non penso che l’argentino andrà via da Bergamo”

Il Milan, però, avrebbe bisogno di qualche rinforzo per lo scudetto. Non credi?“Possono assecondare un sogno ma per esempio non credo che abbiano bisogno d’innesti in attacco. Davanti hanno tante soluzioni, nelle ultime quattordici partite di campionato hanno segnato almeno 2 gol a tutti, è un record nella storia del calcio italiano. Penso che i rossoneri abbiano bisogno, invece, di un’alternativa in più nel lotto dei difensori centrali”

Bucciantini: “Quanti dubbi sul progetto di Pirlo, Juve e Napoli hanno un problema d’intensità”

È vero che Juventus e Napoli hanno una partita in meno ma, se finisse oggi il campionato, sarebbero fuori dalla Champions League. Cosa ne pensi?

“Hanno un problema in comune: Juventus e Napoli hanno dei problemi ad avere la stessa intensità di gioco in tutte le partite nonostante possano essere considerate le migliori squadre sotto il profilo tecnico. Ho tanti dubbi sul centrocampo della Juventus, perplessità di natura tattica. C’è troppo spazio intorno ai mediani e Bonucci fa fatica a difendere in campo aperto.

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Va considerato l’esempio dell’Inter che forse nelle ultime gare è stata più brutta ma più solida, ha subito gol solo a causa di un errore di Handanovic a Verona mentre prima hanno fatto almeno due reti anche il Torino, il Parma e la Fiorentina. Conte è stato realista, essendo consapevole delle difficoltà nel proporre gioco ha dato priorità alla fase difensiva, a sistemarsi bene in mezzo al campo. Ho dei dubbi sul progetto di Pirlo, non mi convince un’idea in cui Dybala e Kulusevski fanno fatica e, invece, i migliori sono Cuadrado, Danilo e McKennie. Il Napoli quando attacca è anche bello da vedere ma non riesce ad essere sempre mentalmente intenso”