Barcellona, ritorna presidente Laporta: come può cambiare il futuro di Messi

Joan Laporta è ufficialmente il nuovo presidente del Barcellona. Il dirigente ritorna dopo undici anni nel club catalano

E’ ufficiale Joan Laporta è di nuovo il presidente del Barcellona dopo undici anni. Durante il suo primo mandato, dal 2003 al 2010, il club catalano ha vinto: quattro campionati spagnoli, due Champions League, tre Supercoppe di Spagna, una Supercoppa europea, una Coppa del Re ed una Coppa del Mondo per club. Furono stagione caratterizzate dal Barcellona di Ronaldinho allenato da Rijkaard e dall’inizio del periodo fantastico di Guardiola e Messi con Xavi ed Iniesta come cabina di regia di una delle squadre entrate nella storia del calcio.

Laporta dovrà affrontare una crisi economia lacerante del club blaugrana che ha 1137 milioni di debiti, oltre 700 in scadenza nel giugno 2021 e ricucire uno spogliatoio sempre più problematico e, soprattutto, il rapporto con Messi che sembra ancora intenzionato a cambiare squadra dopo il tentativo di cambiare area della scorsa estate.

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Messi porta palla
Messi (Getty Images)

Come può cambiare il futuro di Messi

Con Laporta presidente le possibilità di vedere Messi ancora con la maglia del Barcellona sono aumentate visto il rapporto di stima che intercorre tra i due. Il calciatore è andato al Camp Nou a votare accompagnato dal figlio Tiago e si fa sempre più forte la speranza dei tifosi di non vedere partire il proprio idolo visto anche le parole recenti rilasciate a Sky Sport dal nuovo patron:

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Messi va valorizzato con l’affetto che merita e con un’offerta economica all’altezza ma lui non lo fa per i soldi: serve una proposta sportiva vincente, Leo vuole vincere ancora con il Barcellona. Suo contratto incide su debiti club? Il costo di Messi si aggira intorno all’8% del totale ma lui genera il 30% delle entrate.”

Laporta è riuscito a racimolare oltre 30.000 voti, il 54% dei 55.676 suffragi rispetto al 29% di Victor Font e all’8% di Toni Freixa. L’affluenza agli otto seggi, sette in Catalogna ed uno in Andorra, è stata molto elevata, nonostante la pioggia e le restrizioni di mobilità dettate dal Coronavirus:  35.013 persone alle quali bisogna aggiungere le 20.663 preferenze inviate per posta: ha votato il 50,4% degli aventi diritto.