Juventus “tradita” da Ronaldo, amaro congedo dalla Champions

La Juventus saluta la Champions League. Eliminazione per la squadra di Pirlo contro il Porto, non basta un Chiesa scatenato. 

Un congedo amaro, di quelli che arrivano in maniera inaspettata. La Juventus saluta cosi la Champions League, dopo aver combattuto per 120′ minuti contro un avversario tosto, coraggioso e generoso. La Vecchia Signora esce dal campo con la consapevolezza di aver dato tutto fino alla fine. Un Chiesa esplosivo, cosi come un Cristiano Ronaldo che ha deluso tutti (sui social la rabbia dei tifosi è palpabile).

E cosi è stato l’approccio nella prima frazione di gara, ad aver mostrato una Juventus fragile, non subito in grado di prendere le misure degli avversari. Di fronte un Porto coriaceo, solido nelle retrovie al punto da subire davvero poco dalla squadra bianconera.

E cosi proprio un’ingenuità di Demiral nel pieno dell’area di rigore, con un fallo duro sull’attaccante Taremi, ha convinto l’arbitro ad indicare il dischetto e concedere il calcio di rigore che ha messo subito in salita la strada della Vecchia Signora. Poca, pochissima Juve nel primo tempo, al netto di un Porto che non ha solo tenuto botta, ma anche costruito un paio di occasioni degne di nota.

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La Juventus esulta
Juventus-Porto (GettyImages)

Chiesa scatenato ed il rosso ingenuo, cambia la partita

Servono, come spesso in questo tipo di partite, proprio gli episodi per cambiare strada, invertire la rotta e provare ad imboccare la retta via. E cosi la Juventus, appena messo piede in campo, ha subito sfruttato l’occasione ma soprattutto uno scatenato Chiesa che al minuto 49′ ha firmato il pareggio bianconero, con una gran giocata del campione portoghese ad apparecchiare la rete.

E poi eccolo, l’episodio che cambia la partita. Un’ingenuità, più grave di quella di Demiral nel primo tempo. Taremi, uno dei più attivi e propositivi, si lascia cacciare fuori per aver allontanato brutalmente il pallone: già ammonito, l’arbitro estrae il rosso.

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Da lì il cambiamento che la Juventus attendeva, e che soprattutto Andrea Pirlo si aspettava per la sua squadra. I bianconeri sono cosi riusciti a prendere il largo, riuscendo finalmente a dominare gli avversari come piace al tifoso bianconero.

Ed allora c’è Chiesa, assolutamente in overpower, che di testa sfruttando il cross al bacio di Cuadrado ha infilato dentro il 2-1, di fatto lanciando al meglio i bianconeri verso la qualificazione. Certo, quando manca ancora un gol si può già festeggiare. Ma si arriva, cosi, ai supplementari.

Supplementari, speranza e delusione

E cosi ai supplementari Juventus e Porto si danno battaglia, con grande sacrificio e generosità. Ma il Porto ha dimostrato già di essere una squadra pronta a non mollare, e cosi a gelare tutti è il gol di Sergio Oliveira, quello del 2-2, quello che ha messo la Juve nella condizione di segnare due gol per qualificare.

I bianconeri provano anche a rimetterla in piedi, grazie alla rete di Rabiot appena due minuti dopo. Poi l’assalto finale, Pepe sugli scudi, cosi come tutta la difesa. Ed alla fine il fischio finale. La Juve saluta, così, con grande amarezza la Champions.