Il sottosegretario Andrea Costa: “Allo stadio per gli Europei? Si può fare”

Il sottosegretario al Ministero della Salute, Andrea Costa, ha parlato in diretta a Radio Punto Nuovo.

“Europei? Si terranno anche in Italia, ci dobbiamo lavorare. C’è una richiesta della FIFA di garantire una certa presenza di tifosi negli stadi. Io credo che, se rispetteremo i nostri piani, si possa tornare non solo negli stadi, ma anche in maniera graduale ad una vita normale”.

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Le parole del sottosegretario al Ministero della Salute Andrea Costa, rilasciate in diretta a Radio Punto Nuovo, esprimono al contempo grande speranza e senso di responsabilità. L’UEFA chiede ai paesi che ospiteranno i prossimi campionati europei di calcio, fra cui figura anche l’Italia, di dare entro il 7 di Aprile la disponibilità ad accogliere i tifosi all’interno dei propri stadi. Più facile a dirsi che a farsi, ma secondo il sottosegretario Costa molto dipenderà dalla capacità del nostro paese di seguire i piani prefissati.

Ci sono tre piani: “il numero di vaccinatori e su questo si sono fatti passi importanti che ci consentono di aumentare il numero di vaccinati; aumentare il numero luoghi di vaccinazione e anche su questo si sono fatti passi in avanti; c’è, infine, il tema dell’approvvigionamento dei vaccini. Vorrei sottolineare che da qui alla prossima settimana arriveranno 3 milioni di vaccini. È chiaro che il trimestre decisivo sarà quello che arriva fino a giugno”.

Il rispetto dei piani stabiliti dal governo è essenziale per il successo

vaccino covid
L’approvvigionamento e la distribuzione dei vaccini sono al centro dei piani del Ministero (Getty Images)

Costa ha aggiunto che l’arrivo del vaccino Johnson&Johnson consentirà di aumentare drasticamente il numero di somministrazioni, grazie anche al fatto di essere un vaccino monodose. Il nuovo vaccino permetterebbe la programmazione di riaperture, non esclusivamente relative al modo del calcio, ovviamente: “Il tema dello sport è molto caro come quello della scuola, su cui sono già presenti pianificazione. Scuole? L’ipotesi a cui stiamo lavorando è riaprire dagli asili alle medie, anche in zona rossa. Questo lo ha detto anche il presidente Draghi. I trasporti? Sui trasporti c’è bisogno da parte delle regioni di mettere in atto delle iniziative che consentano di trasportare i ragazzi in sicurezza. Gli studi non dicono che le scuole sono luoghi di contagio, ma che il contagio avviene fuori. Il rapporto del governo con le regioni è di collaborazioni”.

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Le ultime dichiarazioni del sottosegretario sono relative alla gestione di De Luca, presidente della regione Campania, definita da lui “singolare”, vista la decisione di affidarsi al vaccino russo Sputnik, nonostante la mancanza di certificazioni: “Mi pare che ci sia bisogno di una regia nazionale su questo tipo di situazioni, anche perché sugli approvvigionamenti nazionali, c’è una regia nazionale. Questa è un’iniziativa locale. Mi pare singolare investire su un vaccino che ad oggi non ha certificazioni. Detto ciò, siamo consapevoli che l’approvvigionamento è un tema fondamentale per applicare il piano che ci siamo dati”.