Ibra e il pranzo vietato in zona rossa: ecco cos’è successo

Ibra fotografato in un ristorante di Milano in zona rossa, la versione dello svedese: “Nessun pranzo, era un incontro di lavoro”

Secondo ‘Fanpage’, Zlatan Ibrahimovic avrebbe violato le norme anti-Covid facendosi aprire le porte di un ristorante di Milano. L’episodio, avvenuto ieri, quando ancora la Lombardia si trovava in zona rossa (l’arancione è scattato infatti da oggi), è testimoniato da alcune foto pubblicate dalla stessa testata intorno all’ora di pranzo. Insieme a Ibra, tra gli altri, era presente anche l’ex compagno di squadra Ignazio Abate.

Il proprietario del ristorante, Tano Simonato, ha confermato solo in parte la vicenda: “Ibra, Ignazio e un altro amico carissimo sono venuti a trovarmi, siamo stati lì un paio d’ore e poi se ne sono andati a casa”.

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Ibra e Abate
Ibrahimovic e Abate insieme al Milan (Getty Images)

Ibra a pranzo in zona rossa? “Solo un incontro di lavoro”

Il ristoratore ha però negato che Ibra abbia pranzato: “È stata una cosa tra amici. Non hanno pranzato, abbiamo bevuto un bicchiere di vino”, ha riferito Simonato, che in passato è stato tra i sostenitori della campagna ‘Io Apro’ contro le chiusure dei ristoranti.

Lo stesso Ibrahimovic, secondo quanto raccolto da ‘Milan News’, avrebbe affermato di essersi fermato per poco più di un’ora per un incontro di lavoro. Anche se tali incontri sono permessi, tuttavia, le regole della zona rossa proibiscono comunque le aperture dei locali.

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Si può affermare, quindi, che il centravanti svedese ha quantomeno commesso una leggerezza. Paradossale, in questo senso, il fatto che lo stesso Ibra a ottobre 2020 era stato scelto dalla Regione Lombardia per la propria campagna volta a far rispettare le restrizioni anti-coronavirus.