Caos razzismo in Premier: insulti sui social, scattano le manette

Il fenomeno del razzismo in Premier ha subito un altro duro colpo. Otto persone sono finite in manette per insulti a sfondo razziale sui social.

Quello del razzismo è tema caldissimo, soprattutto nel calcio. Nel corso degli ultimi mesi sono stati tanti gli episodi denunciati dagli stessi calciatori, e relativi a casi di insulti a sfondo razziale ricevuti proprio attraverso i social network. Il caso di Simy, ad esempio, è stato uno di quelli più emblematici, dove l’attaccante del Crotone ha prontamente denunciato tutto anche attraverso il proprio account Instagram.

In Italia si sta cercando di arginare il fenomeno attraverso la sensibilizzazione del tifo, dove spesso si celano personaggi che poi riversano insulti e puro odio a sfondo razziale sia sui social ma anche dagli spalti. Con gli stadi chiusi, ovviamente, il fenomeno si è spostato proprio sui mezzi di comunicazione di uso più comune.

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Son Heung-min allo stadio
Son Heung-min (Getty Images)

Premier, insulti razzisti sui social: otto arresti

Ma mentre in Italia si punta alla sensibilizzazione, in attesa di capire come fare per arginare il fenomeno in maniera più concreta, in Inghilterra si usa il pugno duro contro episodi che non sono più tollerabili.

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E cosi, come riportato i media britannici, ben otto persone sono finite in manette. Il tutto dopo aver lanciato offese razziste sui social ad un calciatore di Premier League (dovrebbe essere Son del Tottenham). Messaggi volgari ed ovviamente inaccettabili pubblicati attraverso Twitter.

Il tutto è cominciato lo scorso 11 aprile, dopo la sconfitta degli spurs contro il Manchester United. I colpevoli sono stati individuati grazie ad un software usato dallo stesso club dei red devils, per monitorare i messaggi sui social network, inerenti lo stesso club.