Il piano segreto che può rivoluzionare gli arbitri di Serie A

Alfredo Trentalange da nuovo presidente dell’Aia ha i colpi in canna di una rivoluzione complessiva del mondo arbitrale.

Finora il lavoro si è limitato a pochi interventi sparsi, anche il desiderio di far parlare gli arbitri nel post-partita si è ridotto all’intervista di Orsato tre anni dopo Inter-Juventus del 2018.

Una partita che fa ancora discutere come dimostra il servizio de “Le Iene”, proposto in un periodo già complesso per la classe arbitrale come dimostra la questione dei rimborsi per alcuni direttori di gara.

Prima degli Europei, dovrebbe essere presentato al Consiglio Federale del 9 giugno un piano di cambiamento della struttura arbitrale. Trentalange sta lavorando ad un’idea che si può sintetizzare nella parola separazione: tra arbitro e Var, tra Can A e Can B. Una sorta di ritorno al passato con qualche novità.

Rizzoli parla in pubblico
Nicola Rizzoli (Getty Images)

Trentalange trasforma il ruolo di Rizzoli: da designatore a responsabile dell’area Var?

Trentalange pensa a separare gli arbitri dai “varisti”. Il ruolo della tecnologia per la valutazione degli episodi è sempre più pesante e, dopo quattro anni di Var, secondo Trentalange è giunta l’ora di professionalizzare quest’area.

Rizzoli potrebbe cambiare ruolo, diventare proprio il supervisore di quest’area. La nascente struttura di Lissone, un centro Var da cui monitorare tutto, comporterà un grande lavoro da fare. L’attuale designatore potrebbe occuparsi anche di comunicare scelte e decisioni, rappresentando questo mondo anche all’esterno.

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Gianluca Rocchi per il momento è stato nominato project leader del Var, sta facendo l’ambasciatore nei ritiri delle squadre con le indicazioni utili sulle regole da spiegare a giocatori e allenatori. È l’unico volto nuovo introdotto finora da Trentalange.

Con Rizzoli spedito a supervisionare il Var, ci sarebbe da nominare un nuovo designatore: circolano nomi appartenenti al passato come Domenico Messina, da cui quattro anni fa proprio Rizzoli ereditò il ruolo.

Ci sarebbe anche l’ipotesi di una figura politica che supervisioni il tutto: filtra il nome di Duccio Baglioni, ex assistente e attuale vicepresidente dell’Aia. Il rischio è che, aumentando i referenti, cresca anche la confusione nelle scelte.

Tocca a Trentalange spazzare via i dubbi e proporre una riforma credibile, che migliori un mondo in grande difficoltà.