Spagna e Svezia non vanno oltre lo 0-0, fischi per la Roja

Esordio non brillante per la squadra di Luis Enrique, che non va oltre lo 0-0 nell’esordio europeo.

Dopo la vittoria a sorpresa della Slovacchia sulla Polonia, il Gruppo E si chiude con la sfida fra Spagna e Svezia. Il contorno è quello di Siviglia, e i padroni di casa si presentano da favoriti contro la Svezia priva di Ibrahimovic.

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La sconfitta della Polonia, maturata grazie ad un gol di Skriniar, apre scenari nuovi all’interno del girone, e offre un’occasione importante ad entrambe le contendenti della sera, desiderose di portare a casa punti per non doversi giocare la qualificazione in uno scontro diretto contro la squadra guidata da Robert Lewandowski.

Spagna che scende in campo con il classico 4-3-3 di Luis Enrique, ma con qualche sorpresa: Unai Simon tra i pali; Jordi Alba, Aymeric, Pau Torres e Marcos Llorente in difesa; Rodri a sostegno di Pedri e Koke; Ferran Torres e Dani Olmo gli esterni, Morata punta centrale.

Svezia che propone un altrettanto classico 4-4-2: Olsen in porta; Lustig, Danielson, Lindelöf e Agustinsson a comporre la linea di difesa; Larsson, Ekdal, Olsson e Forsberg i centrocampisti; coppia d’attacco composta da Berg e Isak.

Lo stadio non è pieno ma l’atmosfera è calda almeno quanto la temperatura. L’inizio di partita non riserva sorprese, è la Spagna a prendere da subito il controllo delle operazioni, per 30 minuti abbondanti si vede una sola squadra in campo, la Svezia pare interessata solo a non subire gol. Il dato del possesso palla è quasi imbarazzante e la sensazione è che la Spagna sperimentale di Luis Enrique possa sfondare da un momento all’altro, ma ogni azione tende ad esaurirsi nelle iniziative dei terzini e degli esterni, con Alba e Llorente che guidano l’offensiva Roja.

Al minuto 16′ prima grande chance della partita: cross di Koke dalla trequarti che pesca alla perfezione Dani Olmo, il quale schiaccia di testa da distanza ravvicinata, ma è fenomenale Olsen a dire di no. Minuto 23′ e Koke si mette in proprio: brutto disimpegno svedese, palla che arriva fra i piedi del capitano dell’Atletico Madrid che calcia d’esterno a lato di poco. Minuti interminabili di melina delle furie rosse accompagnano il pubblico fino al 38′, minuto in cui Jordi Alba scodella un pallone con poche pretese verso l’area di rigore. Il buco incredibile di Danielson mette però Morata davanti ad Olsen: l’attaccante della Juventus si scioglie e calcia a lato quando sarebbe stato più facile segnare. Passano 3 minuti, è il 41′ e l’occasione migliore della partita capita sui piedi di Isak, che calcia da dentro l’area battendo Simon, ma trova Marcos Llorente sulla sua strada: palla deviata sul palo e fra le braccia del portiere spagnolo. Il primo tempo termina dunque 0-0.

pablo sarabia
Pablo Sarabia (Getty Images)

Spagna che mette in mostra un buon possesso palla, ma molte mancanze

Il secondo tempo riparte senza cambi e a ritmi più bassi. Al 50′ un’altra buona occasione per Morata che calcia debolmente dal limite senza spaventare Olsen. Minuto 61′ ed è nuovamente la Svezia ad andare vicinissimo al gol! Isak difende il pallone in area e nonostante il raddoppio di marcatura riesce a servire Berg che da solo davanti alla porta di Simon svirgola malamente. Si resta sul pari ma la Spagna trema. Cominciano ad arrivare cambi da una parte e dall’altra, con Luis Enrique che inserisce qualità con Thiago Alcantara e Fabian Ruiz, oltre all’attesissimo Gerard Moreno. Le sostituzioni non portano il brio necessario a risvegliare il match che sia avvia verso il 90′ senza altre occasioni importanti da segnalare. Nemmeno i 6 minuti di recupero bastano per far si che il risultato si sblocchi: c’è solo il tempo per Olsen di confermarsi MVP di serata con un’ultima parata sulla girata di testa di Gerard Moreno servito da Sarabia.

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Spagna deludente che non riesce a sfondare il muro della Svezia, si aspettano critiche alla gestione del CT e probabili cambiamenti dalla prossima partita di quello che si conferma per ora il girone più sorprendente di Euro 2020.