“Colpo fatale”: l’incubo che il Milan, e la Serie A, vogliono evitare

Il Milan, attraverso il presidente Scaroni, chiede al Governo di riaprire al 100% gli stadi o pensare almeno ad una capienza del 50% “reale”.

Allarme rosso in Serie A. I club, messi in ginocchio dal punto di vista economico dagli effetti dell’emergenza Covid tuttora in corso, in questi giorni stanno chiedendo al Governo di attivarsi e di riaprire gli stadi al pubblico. Finora, come dichiarato dal sottosegretario del Ministro della Salute Andrea Costa, si sta pensando ad “una percentuale del 50% dei tifosi” con la prospettiva poi di aumentarla da settembre in poi. Una percentuale che non soddisfa le società (a contestarla nei giorni scorsi era stato l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta) considerando che, nel caso in cui dovesse essere rispettato il distanziamento sociale, i posti a disposizione sarebbero ancora meno.

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Morra riflette
Beppe Marotta (Getty Images)

Il Milan chiede la riapertura degli stadi al pubblico: “100% o 50% reale”

Di scontro tra le parti ancora non si può parlare. Le riunioni proseguiranno, alla ricerca di una soluzione che soddisfi tutti gli attori in causa ma finora, a pochi giorni dall’inizio del campionato, una soluzione condivisa appare ancora lontana. Ecco perché il presidente del Milan Paolo Scaroni, attraverso un’intervista alla ‘Gazzetta dello Sport’, è voluto intervenire sull’argomento lanciando un nuovo appello. “I ricavi da stadio rappresentano circa un terzo delle entrate dei club. Il fatto di non averne avuti per così tanti mesi è stato un colpo micidiale sui nostri conti economici. Gli stadi vanno riaperti al 100%, come stanno facendo in Inghilterra, in Francia o in Spagna. Penso che il green pass sia una garanzia sufficiente per poter accogliere tutti”.

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L’ipotesi messa sul piatto dal Governo non convince i rossoneri. “Se, per un criterio di cautela, si sceglie di aprire soltanto al 50%, che considero largamente insufficiente, almeno deve essere un 50% vero. Sappiamo invece che tenendo conto anche il famoso metro di distanziamento arriviamo forse al 25. Se non ci venisse concesso nemmeno quello, bisognerà intervenire sul terreno dei ristori. Del resto non si capisce perché non dobbiamo avere diritti che altri hanno”. Tutto fermo, al momento, sul fronte della vendita degli abbonamenti e dei biglietti. “Nel giro di pochi giorni dobbiamo avere le idee chiare, al massimo entro la prossima settimana occorrerà capire come possiamo muoverci. Resta il fatto che anche con il 50% le perdite saranno importanti, per i grandi club ma anche per le piccole che ospitano grandi club. Il Milan incassa dallo stadio 40 milioni di euro, capite bene quanto l’impatto sulle casse possa essere pesante”.