“Eriksen? Non sono un eroe”: ma Kjaer dimostra di esserlo ancora

Kjaer parla dei momenti in cui ha salvato la vita ad Eriksen, senza volersi prendere meriti particolari: “Non sono un eroe”.

Non vuole essere chiamato “eroe”. Ma in campo, salvando la vita a Christian Eriksen durante DanimarcaFinlandia degli Europei, Simon Kjaer ha dimostrato di esserlo. “L’ho fatto senza riflettere. L’istinto mi guidava e ho fatto quello che dovevo, automaticamente. Era la prima volta che mi succedeva, spero sia anche l’ultima”. Il difensore, nell’intervista concessa al ‘Corriere della Sera’, conferma di essere ancora una volta una persona umile che preferisce stare lontano dai riflettori. “Ho fatto solo quello che dovevo fare, senza pensarci, come avrebbe fatto chiunque altro”.

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Kjaer in campo
Simon Kjaer (Getty Images)

Kjaer parla di come ha salvato la vita ad Eriksen

La sua prontezza nell’aiutare il compagno e l’abbraccio alla moglie di Eriksen sono immagini che resteranno impresse nella memoria per molto tempo tuttavia Kjaer non vuole prendersi meriti personali. “Era un giorno storico per tutti noi danesi, la prima partita dell’Europeo, in casa nostra. Poi è successo quello che è successo. È stato un lavoro di squadra, avremmo fatto ovviamente lo stesso se fosse stato un avversario. Tutto qua. L’unica cosa che conta è che Christian ora stia bene. Solo quello è importante”.

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Ora lo aspetta una nuova stagione con il Milan. Sul suo futuro non ha dubbi: il contratto è in scadenza nel 2022 ma siglare il rinnovo, per lui, sarà una formalità. “Io qui sto benissimo e vorrei restare ancora a lungo. Il Milan era un sogno e l’ho realizzato. Ora ci parleremo”. I tifosi vorrebbero che venisse consegnata a lui la fascia. “Un capitano ce l’abbiamo già e si chiama Romagnoli. Fra noi c’è grande sintonia e sportività. Non m’interessa la fascia. Io do il massimo sempre e comunque”.