Tante polemiche stanno accompagnando i turni della nostra serie A riguardo alle decisioni arbitrali in un campionato che sembra molto equilibrato. Gli arbitri sembrano avere un piano per il futuro.
Si valutano tutti i possibili interventi per cercare di migliorare la situazione. L’idea di mandare gli arbitri in tv sembra bocciata, secondo Repubblica si ha la preoccupazione legittima di un’esposizione costante ad un processo.
È in fase avanzata l’ipotesi d’individuare un intermediario tra gli arbitri e i club per la spiegazione delle decisioni più controverse. Sarebbe stata individuata anche la figura giusta: l’ex arbitro Antonio Giannoccaro, che gode anche della fiducia del presidente Gravina ed è voluto da tutti in Figc.
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Non solo l’intermediario, gli arbitri hanno in mente altre due strade per la trasparenza
L’Aia non pensa solo all’intermediario Giannoccaro ma anche ad altri due interventi per aumentare la trasparenza. Il lunedì o il martedì dovrebbe essere pubblicato on-line un punto in cui spiegare a fini didattici un paio di episodi, non necessariamente quelli che hanno generato maggiori polemiche.
La svolta più significativa potrebbe rappresentare le comunicazioni tra arbitro e sala Var, ovviamente non in diretta ma a posteriori. Quest’innovazione avrebbe anche uno scopo didattico, consentirebbe a tutti gli appassionati di comprendere i meccanismi delle comunicazioni tra l’arbitro di campo e quello al monitor.
Si andrebbe anche di più a fondo così riguardo alla chiamata del Var, alla questione del “chiaro ed evidente errore”, al funzionamento dell’on field review.
Questa novità riguarderebbe gli episodi chiave, così alcune conversazioni verrebbero salvate. L’obiettivo è riuscirci entro la fine del campionato.
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In Italia c’è un gap formativo sulle questioni del regolamento rispetto ad altri paesi. In Inghilterra per esempio c’è una figura tecnica arbitrale in ogni società e una struttura nel mondo arbitrale che poi cura i rapporti con tutte le leghe e i club. In questo modo tutti sono più istruiti, dalle giovanili ai professionisti.
Secondo l’edizione odierna di Repubblica, finalmente gli arbitri stanno perseguendo lo scopo di garantire agli appassionati maggiore trasparenza sul proprio lavoro.