“Un giocattolo, c’è il rischio di…”: Sarri spiazza sull’attaccante

Maurizio Sarri si gode la vittoria sul Genoa e parla di una Lazio “fin troppo calma” e di una stella ritrovata che andrà gestita con cura.

Il netto successo sul Genoa di Shevchenko vale alla Lazio di Maurizio Sarri il momentaneo 8° posto in classifica. Un piazzamento certo non esaltante, considerando le aspettative estive che vedevano l’Aquila pronta a inserirsi come possibile mina vagante per la corsa alla Champions League.

Qualcosa non ha funzionato come doveva, ma la sensazione è che da qui a fine stagione l’intesa tra il tecnico e la squadra non possa che migliorare. E decollando il gioco i risultati arriveranno con maggiore continuità. Per il momento Sarri si gode la vittoria.

“Penso fosse passato molto tempo dall’ultima vittoria senza Immobile. Abbiamo comandato la gara, peccato per il gol incassato nel finale che non ci stava” ha detto ai microfoni di DAZN. Per poi soffermarsi sugli alti e bassi della squadra (“il calendario europeo non aiuta, ma se arriviamo scarichi anche mentalmente è colpa nostra”) e un presunto nervosismo che invece non ha notato.

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Felipe Anderson
Felipe Anderson (LaPresse)

Sarri: “Felipe Anderson è un giocattolo delicato”

Complimenti anche al tridente d’attacco, che in assenza di Immobile era composto da Pedro, Zaccagni e Felipe Anderson nell’inedita posizione di “falso nueve”. Proprio di quest’ultimo, tornato a vestire la maglia biancoceleste la scorsa estate dopo tre anni tra West Ham e Porto, ha fatto un’analisi sorprendente.

“È come un giocattolo con un interruttore. On e Off. Quando è acceso può giocare in qualsiasi ruolo. Adesso viene da un momento off, ma ha fatto vedere buone cose, ha qualità fisiche e tecniche, caratteristiche che gli possono permettere di fare la prima punta.”

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Sarri ha concluso con un’affermazione che fa capire come Felipe Anderson debba essere lasciato libero da pressioni: “In carriera ha avuto qualche blackout, è sensibile e non sai quando e se intervenire. Perché per provare a fargli del bene rischi di peggiorare le cose. Ha grandissime potenzialità, ma è delicato.”