Guerra in Ucraina, tragedia nello Shakhtar: il club annuncia una vittima

La guerra in Ucraina ha colpito anche il calcio. Lo Shakhtar, difatti, ha annunciato la morte di un allenatore delle proprie giovanili.

L’intero mondo è sconvolto per quello che sta accadendo tra l’Ucraina e la Russia. Le immagini della guerra ci stanno accompagnando ormai da una settimana. La situazione in molte città sta peggiorando sempre di più con il trascorrere delle ore. Ogni giorno si susseguono storie ed eventi che ci lasciano a bocca aperta, interdetti ed impotenti.

Kiev deserta
Kiev (LaPresse)

Anche lo sport, ovviamente, è stato ‘colpito’ da questa catena di eventi. Il campionato ucraino è stato sospeso. La Uefa ha deciso di compiere alcuni provvedimenti:  spostare la sede della prossima finale finale di Champions League da San Pietroburgo a Parigi, interrompere la partnership storica con la Gazprom, escludere le squadre russe da tutte le sue competizioni.

Quest’ultima decisione è stata presa anche dalla Fifa, escludendo la Russia dai play-off del prossimo Mondiale in Qatar. Con la sospensione del campionato non ‘c’erano più ragioni’ che De Zerbi, allenatore dello Shakhtar, ed il suo staff restassero a Kiev, ma sono riusciti a rientare in Italia solo qualche giorno dopo dall’inizio dell’invasione russa.

Putin applaude
Putin (LaPresse)

Guerra in Ucraina, il dirigente dello Shakhtar: “E’ stato ucciso un allenatore delle giovanili”

Proprio dallo Shakhtar arriva una notizia che fa accopponare la pelle. Sergei Palkin, direttore generale della squadra ucraina, infatti, ha annunciato la morte di un tecnico delle giovanili, a causa di un bombardamento: “Uno nostro dipendente è morto nella giornata di ieri. Era un allenatore dei bambini. E’ stato ferito a morte da un proiettile”.

Il dirigente ucraino ha poi concluso il suo intervento: “La Russia sta uccidendo il nostro popolo, fermate questa follia! Non si può restare in silenzio, ognuno di voi sarà colpevole e responsabile dei reati commessi”. Dichiarazioni forti che fanno male ad ognuno di noi. Tutto il mondo spera che questa guerra finisca il prima possibile.