“All’estero succede…”: Doveri tuona contro la cultura del calcio italiano

Arrivano le parole dell’arbitro Daniele Doveri al termine di una stagione complicata dal punto di vista arbitrale

L’arbitro Daniele Doveri è stato utilizzato dall’AIA per le partite di Inter e Milan nelle ultime cinque giornate di campionato. Un rendimento importante che a permesso all’arbitro della sezione di Roma 1 di mettersi in mostra. Il direttore di gara ha parlato ai microfoni di 30′ Minuto su Italia 7. Non una cosa proprio usuale che un arbitro parli alla stampa, questo però ‘normalizza’ anche il ruolo e dà la possibilità a tifosi e addetti ai lavori di capire alcune vedute del suddetto arbitro.

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Doveri (LaPresse)

Doveri si è soffermato sul ruolo del VAR: “Mi sento tranquillo con il VAR, quando non c’era bisognava gestire la frustrazione dei giocatori. Invece, oggi, dà la possibilità di correggere un errore. E anche i giocatori sono più tranquilli”. Mentre sugli allenatori ha dichiarato: “Con i tecnici cerco di non essere troppo invadente. Se è un metro fuori dall’area tecnica per dare indicazioni, non gli dico di tornare indietro. A volte, però, le panchine mettono nervosismo e bisogna prendere dei provvedimenti”.

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Doveri (LaPresse)

Serie A, Doveri si esprime sulla cultura arbitrale del calcio italiano

Un tema interessante affrontato da Daniele Doveri è quello di dirigere le partite di squadre della stessa città dell’arbitro: “All’estero è una cosa che succede normalmente. Per il calcio italiano sarebbe un gran passo in avanti dal punto di vista culturale”. Parole chiare, che dimostrano il pensiero dell’arbitro riguardo un argomento che ha generato diverse polemiche nell’ultimo campionato.

Doveri ha poi parlato delle pagelle, dei voti dati agli arbitri il giorno dopo una partita: “Il giornale lo sfogliamo, e chiaramente l’occhio cade…”. Poi sul doppio tesseramento arbitri-calciatori: “Si darebbe la possibilità a dei ragazzi di conoscere meglio il regolamento e di vedere la partita da un’altra prospettiva”.