“Per giocare ha dovuto…”: Gnonto, la dura sentenza

Dopo il fantastico esordio in Nazionale, con tanto di assist del momentaneo vantaggio, Gnonto è al centro del dibattito.

Una serata da ricordare quella di Wilfried Gnonto, attaccante classe 2003 che, alla prima con la maglia dell’Italia, dopo solo pochi minuti dal suo ingresso, in campo serve l’assist per il momentaneo vantaggio degli azzurri.

Gnonto con il CT Mancini
Gnonto assieme al CT dell’Italia Roberto Mancini (LaPresse)

Un ingresso in campo dirompente quello dell’attaccante dello Zurigo, con un passato anche nelle giovanili dell’Inter, nel match di Nations League tra la nazionale italiana e quella tedesca. Match che si è poi concluso 1-1. Gnonto è entrato attorno all’ora di gioco, sostituendo Matteo Politano uscito a causa di un infortunio.

Gnonto si è subito reso protagonista, servendo a Pellegrini il pallone del momentaneo vantaggio. Rete poi successivamente pareggiata da Kimmich. Immediatamente sui social è esplosa una sorta di Gnonto mania, con tantissimi tifosi che hanno giustamente iniziato a celebrare la prestazione dell’esterno d’attacco di proprietà dello Zurigo.

Gnonto con la maglia dell'Italia
L’attaccante dello Zurigo in azione durante Italia-Germania (LaPresse)

Italia, Gnonto eroe di serata: i social esplodono

In molti hanno subito colto la palla al balzo per criticare il sistema calcio italiano che spesso tarpa le ali ai nostri giovani. Secondo alcuni tifosi Gnonto è la dimostrazione che anche a 18 anni si può essere decisivi e non c’è bisogno della solita girandola di prestiti a cui sono sottoposti i prodotti dei nostri settori giovanili.

La maggior parte dei tweet infatti insiste sul rammarico per un calciatore emigrato all’estero. “Per giocare ed emergere è dovuto andare all’estero, come tanti giovani”, la nota di grande rammarico di un giovane tifoso. C’è però anche chi invita a tenere i piedi per terra e non esagerare con l’esaltazione del momento perché la doccia fredda per lui e per i tifosi italiani potrebbe essere dietro l’angolo.