La ferita “è aperta”, ma l’Italia è tornata. Pazienza: ora viene il peggio

L’Italia di Mancini torna a brillare in Nations League e i rimpianti sono inevitabili. Ma questo gruppo ha futuro

L’Italia si è qualificata per la seconda volta alla Final Four di Nations League contro vento e marea. Lo ha fatto in un girone difficilissimo, lasciando alle spalle giganti come Inghilterra e Germania e giocando (bene) la gara decisiva nell’infuocata casa di un’Ungheria inarrestabile, che lottava per un posto nella leggenda. Ci è riuscita, soprattutto, nonostante un’enorme lista di assenti e infortunati di varia natura. Oppure, chissà, ci è riuscita proprio per questo.

Mancini, Donnarumma e Raspadori esultano
Donnarumma, Raspadori e Mancini: tre volti di un’Italia che è tornata a vincere (LaPresse) SerieANews.com

Il covid ha disegnato un calendario assurdo, che a poche settimane dal trionfo di Wembley ha obbligato a giocarci il Mondiale senza nemmeno rendercene conto. Mancini è caduto nel classico tranello della riconoscenza verso i campioni, ma, gliene va dato atto, il tempo per iniziare un nuovo ciclo era ridotto all’osso. Il disastroso addio al Qatar nasce così, con la pancia piena e le gambe stanche di chi ha vinto e ha sbagliato non una, ma ben cinque gare: Bulgaria, Svizzera (due volte), Irlanda del Nord e, tristemente, Macedonia.

Mancini perplesso
Mancini e la vittoria della sua Italia: l’Ungheria può avere il sapore di un nuovo inizio (LaPresse) SerieANews.com

Dopo il cataclisma, riecco il miglior Mancini: l’Italia sorride

Il Mancio, dopo il cataclisma, è tornato nella sua versione migliore, mostrando il coraggio che lo ha portato in cima all’Europa. Questa tornata di Nations è servita per far sbocciare il talento di Raspadori, che proprio il ct volle agli Europei nonostante la sua pochissima esperienza internazionale (e ha fatto bene a ricordarlo) e confermare che Gnonto, altra idea del mister, può dare un’enorme mano.

Dietro è tornata la solidità che ha soprattutto il volto di Donnarumma. Il napoletano alla Puskas Arena ha messo i puntini sulle i, speriamo definitivamente. Gigio è un portiere straordinario, ha davanti a lui almeno un’altra quindicina di stagioni ad altissimi livelli. Sarebbe giusto non mettere in discussione il tuo talento al primo errore o periodo buio e, magari, non fischiarlo mai più quando indossa la maglia azzurra. Ma quella fase assurda, per fortuna, sembra già passata.

A giugno, dunque, ci giocheremo di nuovo la Nations League per vincerla, ma Gigio ha giustamente parlato di “ferita aperta”. Ha ragione, perché ora viene la parte peggiore, quella che tristemente abbiamo già vissuto nel 2018. Il Mondiale più assurdo della storia ci priverà dei nostri campionati per due mesi e si disputerà senza una Nazionale campione d’Europa che avrebbe dato filo da torcere a chiunque. Dovremo restare in silenzio a guardare, ed è inutile fingere di aver voltato pagina, ci ripenseremo fino al giorno della finale. Mancini, dopo la vittoria di stasera, ha quasi parafrasato De Filippo. Ci sembra la scelta giusta, l’unica possibile: ha da passa’ dicembre…