Croazia, che brutta storia: il video ‘cancella’ l’impresa col Brasile?

Il gesto compiuto dai calciatori della Croazia di Dalic ha macchiato almeno in parte la bella impresa compiuta nel match con il Brasile

A poche ore dalla semifinale contro l’Argentina, la Croazia è al centro di grosse polemiche a causa di un video registrato dopo la vittoria ottenuta nei quarti di finale contro il Brasile. In quel caso, Modric e compagni hanno intonato una canzone diventata oggetto della discordia.

Modric e compagni l'hanno combinata grossa dopo la vittoria contro il Brasile
Modric e compagni l’hanno combinata grossa dopo la vittoria contro il Brasile (LaPresse) SerieAnews.com

Il video in questione ha un po’ offuscato la grande prova compiuta dalla nazionale del ct Zlatko Dalic, che stasera tenterà di conquistare una clamorosa seconda finale consecutiva nella Coppa del Mondo, un risultato eccezionale per una nazione di appena 4 milioni di abitanti.

La Croazia di Dalic ha intonato una canzone di un gruppo neonazista legata ad una brutta pagina di storia
La Croazia di Dalic ha intonato una canzone di un gruppo neonazista legata ad una brutta pagina di storia (LaPresse) SerieAnews.com

Mondiali, il video fa il giro del web: Croazia al centro delle critiche per l’intonazione della canzone del gruppo neonazista

Il coro della squadra biancorossa al ristorante ha scosso le ore precedenti il match con l’Argentina e sollevato molte polemiche. La canzone in questione, ‘Lijepa li si’, è infatti appartenente ad un gruppo neonazista, i Thompson. Il leader della band è Marko Petkovic, che ha partecipato alle guerre degli anni Novanta che hanno portato all’attuale situazione della penisola balcanica.

Il cantante è famoso per le sue ideologie di estrema destra e neonaziste.
Anche la canzone cantata da Modric e compagni, in cui viene citata l’Herceg-Bosna, una repubblica non riconosciuta internazionalmente ma che fu un’entità autonoma dei croati di Bosnia ed Erzegovina tra il 1991 e il 1994.

Una pagina di storia intrisa di sangue che ha accertato delle responsabilità forti dei sei leader della repubblica, condannati per crimini contro l’umanità davanti al Tribunale penale internazionale dell’Onu. Sentenza stabilità in primo grado, nel 2013, e confermata in appello quattro anni più tardi. Ecco perché quel coro macchia e cancella in parte l’impresa ottenuta dalla Croazia nel match dei quarti di finale contro il Brasile di Tite, sconfitto ai calci di rigore. Stasera c’è l’Argentina per tornare a far parlare di sé sul terreno di gioco.