Caso Juventus, il ministro Abodi non ha incolpato i bianconeri ma tutto il sistema

Il Ministro Abodi torna a parlare del caso Juventus e delle plusvalenze, dopo essere stato tirato in ballo dal presidente della FIGC Gravina.

Non sono bastate le motivazioni della sentenza comunicate negli scorsi giorni dalla Corte federale per placare gli animi sul caso Juventus. Anzi, se possibile hanno ulteriormente alimentato la polemica. Al punto che alla fine è dovuto intervenire un’altra volta il Ministro dello Sport Andrea Abodi. “Chi ha la responsabilità spieghi questa decisione e perché non altre” aveva infatti già detto il 23 gennaio dopo la sentenza.

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Il Ministro Abodi di nuovo sul caso Juventus. (LaPresse) SerieANews.com

Durante un evento a Cesena, al Ministro è stato nuovamente chiesto un parere sul discusso caso plusvalenze e la forte penalizzazione toccata alla Juventus. Con 15 punti in meno in classifica, il club bianconero è stato l’unico club colpito dal processo, anche se ora è in attesa del ricorso. I bianconeri sperano infatti di farsi revocare la penalità dal Collegio di Garanzia del CONI, che non giudica però nel merito della vicenda.

Va però ricordato che presto partirà anche un altro processo sulle plusvalenze, che coinvolgerà la Juventus e altre società, e che potrebbe avere un esito diverso per i club precedentemente assolti. È quindi evidente che non sia solo la Juventus a rischiare qualcosa, e il problema è sistemico. Proprio ieri, il presidente della FIGC Gravina aveva parlato della necessità di realizzare norme precise sul tema, chiedendo l’intervento del governo.

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Preoccupazione in casa Juventus. (LaPresse) SerieANews.com

Abodi sul caso plusvalenze: “Il calcio si faccia un esame di coscienza”

Ecco dunque che parla il Ministro, chiamato in causa, ma che subito alza le mani. “Ho avuto sempre grande cautela perché a volte, leggendo anche un po’ i social, ho idea che si pensi che il ministro possa fare tutto, decidere tutto, intervenire su tutto”. Se Gravina passa la palla al governo, il governo la rimanda indietro a tutto il sistema calcio, che “deve farsi un profondo esame di coscienza”, secondo Abodi.

Anche il Ministro segue la linea della responsabilità diffusa, evitando di additare la sola Juventus, come già lasciavano intendere le sue prime parole di qualche giorno fa. “Certe cose non si fanno da soli. I tecnicismi vanno spiegati anche all’opinione pubblica, che deve comprendere” dice. Abodi non vuole che il dibattito si trasformi in uno scontro tra tifoserie, né che questa storia possa rafforzare il progetto Superlega. “Io sto dalla parte del rafforzamento dei campionati nazionali” ha concluso.