Mondiali U20, l’Italia è di nuovo un paese per giovani

Ai Mondiali U20, l’Italia ha raggiunto una storica finale, che sembra smentire molti luoghi comuni sul valore dei giovani nel nostro calcio.

È la prima finale di sempre in un Mondiali U20, per l’Italia. Un risultato eccellente, che dimostra l’alto livello della nazionale di Carmine Nunziata, capace ieri sera di battere 2-1 la Corea del Sud. Sugli scudi, immancabilmente, due dei suoi ragazzi più in vista, Cesare Casadei e Simone Pafundi, uno promessa del Chelsea e l’altro già visto addirittura con la maglia della nazionale maggiore. Adesso, la testa degli azzurrini va all’Uruguay, che affronteranno domenica sera.

L'Italia U20 cambia lo stereotipo sui giovani nel calcio italiano
Casadei celebra il suo gol alla Corea del Sud in semifinale. (LaPresse) SerieANews.com

Ma questo risultato è in realtà la spia di qualcosa di più grande, ovvero di un movimento che sta iniziando a crescere. Il calcio giovanile italiano, che a livello di Under-20 non era mai andato oltre i quarti di finale fino al 2017. Perché la finale di quest’anno (che fa simbolicamente il paio con le tre finali dei club nelle coppe europee, a voler guardare un quadro più ampio) non è affatto episodica. Nelle ultime tre edizioni dei Mondiali U20, disputati nel giro di sei anni, l’Italia è sempre arrivata almeno in semifinale.

Terza nel 2017, quando sconfisse proprio l’Uruguay, e quarta nel 2019. Nella prima occasione, in campo c’erano Dimarco, Barella, Orsolini e Pessina, mentre due anni dopo Gabbia, Buongiorno, Frattesi e Scamacca. Tutti o quasi giocatori che oggi sono nel giro, se non proprio titolari, della nazionale di Mancini. Un fatto da non sottovalutare, in un paese in cui molto spesso ci si lamenta della mancanza di giovani emergenti per dare linfa alla squadra maggiore: i giovani, a ben vedere, ci sono.

L’Italia brilla ai Mondiali U20: un messaggio per tutto il movimento

Quindi, che il nostro non sia “un paese per giovani” non sembra del tutto vero. I settori giovanili, tanto spesso criticati, in realtà stanno sfornando da anni giocatori di ottime prospettive, che sono effettivamente tra i migliori al mondo. Questo stona senza dubbio con una nazionale azzurra che però ha saltato la fase finale della Coppa del Mondo per la seconda volta consecutiva. Il problema, quindi, deve trovarsi altrove, e più precisamente nel passaggio di questi giocatori verso la carriera matura.

L'Italia U20 cambia lo stereotipo sui giovani nel calcio italiano
L’Italia è in finale dei Mondiali U20, ma i suoi ragazzi non si possono fermare qua. (LaPresse) SerieANews.com

Della squadra terza ai Mondiali U20 del 2017, solo due giocatori erano presenti nell’Italia campione d’Europa del 2021, e solo tre sono oggi nel giro azzurro di Mancini. Lo stesso discorso si può fare con la nazionale giovanile del 2019. Il problema in Italia non sembra essere tanto di settori giovanili, ma di capacità di un intero movimento nell’inserire i suoi talenti nel calcio professionistico di primo livello. La grande sfida dei club italiani della prossima estate, che intanto discutono di un allargamento del progetto sulle seconde squadre, sarà dunque dare continuità ai risultati dell’Italia U20.

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