Dalla sfida col PSG passa il futuro del Milan

Il Milan non può più sbagliare: questa sera contro il PSG in Champions League, Pioli e i suoi ragazzi sono già a un turning point stagionale.

C’era una volta un Milan giovane, spettacolare e promettente. Sembrano passati secoli dall’inizio della stagione 2023/2024, quando la squadra di Stefano Pioli pareva in grado di essere una delle grandi protagoniste della stagione. La squadra vista in campo nelle ultime partite è irriconoscibile: non vince da tre partite in campionato, e non ha mai vinto né segnato un gol in tre incontri di Champions League. Stasera contro il PSG, i rossoneri sono già davanti a una partita che può decidere (almeno in parte) la loro stagione.

Milan PSG in Champions League: turning point per Pioli e i suoi
Rafael Leao è chiamato a far invertire la rotta della squadra. (Ansa Foto) SerieAnews.com

Il girone europeo non è certo stato il più favorevole in cui si poteva capitare, ma i risultati fin qui sono stati indiscutibilmente deludenti. Il quarto incontro del Gruppo F può dunque già decidere, anche se non in maniera definitiva, se ci sarà un Milan in Champions League anche nei primi mesi del 2024, o se invece lo vedremo in Europa League. Soprattutto se la sfida tra Dortmund e Newcastle non dovesse concludersi in pareggio, ai rossoneri servirà una vittoria per non restare al palo, ultimi nel girone.

Ciò che al momento sembra mancare alla squadra è soprattutto la fiducia nei propri mezzi, quella che invece era stata in grado di recuperare subito dopo la caduta nel derby del 16 settembre. Dopo quella batosta erano arrivate quattro vittorie consecutive in Serie A, ma la caduta contro la Juventus e poi la rimonta subita dal Napoli sembrano aver aperto delle crepe ben più profonde. Per le ambizioni della società e gli investimenti fatti in estate, però, abbandonare l’Europa così presto sarebbe un problema.

Il Milan a un bivio: il volante è nelle mani della società

Il malcontento attorno a Stefano Pioli è in crescita, con i tifosi che sembrano aver ormai perso la pazienza verso l’allenatore. Dal canto suo, la dirigenza non pare però interessata a considerare un suo esonero, e se da un lato è ammirabile la fiducia nel tecnico, dall’altro il sospetto è che nessuno sappia bene dove mettere le mani. La confusione che regna in casa milanista si rispecchia bene nel bizzarro ritorno messianico di Ibrahimovic, per cui alcuni vorrebbero un ruolo dirigenziale il prima possibile.

Milan PSG in Champions League: turning point per Pioli e i suoi
Pioli e il suo staff sulla panchina rossonera. (Ansa Foto) SerieAnews.com

L’idea che basti affidarsi a un singolo personaggio per cambiare radicalmente il destino di una squadra è però un tratto tipico del Milan recente. A Ibrahimovic erano già state attribuite capacità “taumaturgiche” al momento del suo ritorno in rossonero del 2020, anche se chiaramente non fu il solo protagonista di quella rinascita (pensiamo a Calhanoglu). Allo stesso modo, il club si era stretto attorno alla sapienza di Maldini e Massara sul mercato per supplire ai pochi fondi messi a disposizione dalla proprietà.

Quindi, se il Milan vuole davvero cambiare, il primo vero passo non sarà battere questa sera il PSG, ma piuttosto adottare un approccio dirigenziale più serio ed equilibrato. E se la tanto agognata vittoria non dovesse arrivare, una riflessione sulla panchina non potrà più essere rimandabile ancora a lungo.