Camarda non deve disunirsi: occhio al ‘rischio Pafundi’

In occasione della partita tra Milan e Fiorentina, ha fatto il suo esordio Francesco Camarda: è il più giovane di sempre, ma non deve disunirsi

Il Milan è tornato alla vittoria in un momento di grande emergenza e lo ha fatto contro una Fiorentina che ha giocato una buona partita, ma che è stata poco incisiva sotto porta come spesso gli capita. Il rigore realizzato da Theo Hernandez permette a Pioli di preparare il fondamentale match di Champions League con il Borussia Dortmund con più tranquillità. Ma oltre ai tre punti, l’altra notizia è quella dell’esordio di Francesco Camarda in Serie A.

Milan Camarda esordio Pafundi
Camarda (ANSA) SerieANews.com

Camarda è il più giovane di sempre a esordire in Serie A a 15 anni e 260 giorni. Battuto il precedente record detenuto da Wisdom Amey. Una storia incredibile, quella del centravanti classe 2008 (!), che si è messo in mostra in modo ottimale nel settore giovanile rossonero, segnando caterve di gol in ogni categoria e oggi gioca anche con l’Italia Under 17 sotto età. Con il Milan, quello che più è balzato all’occhio è il gol contro il PSG in Youth League in rovesciata.

I più attenti lo conoscevano già, di lui si parla tanto anche via social e i video dei suoi gol diventano subito virali. Camarda fino a questo momento ha dimostrato di avere straordinarie qualità da bomber ed è anche molto strutturato fisicamente. Un fattore che gli dà una grossa mano nel confronto con i suoi avversari ovviamente più grandi tra Italia Under 17 e Primavera del Milan.

E’ già tutto pronto per il rinnovo triennale di Camarda con il Milan quando compirà 16 anni, proprio come successe a Donnarumma qualche anno fa. Il centravanti rossonero ha ricevuto applausi di incoraggiamento dal pubblico presente a San Siro, compreso l’urlo ‘Francesco Camarda‘ da parte della Curva Sud.

Un’emozione indescrivibile per un ragazzino che frequenta ancora le superiori. Camarda ha realizzato il sogno di tanti altri suoi coetanei, sta bruciando le tappe in modo sbalorditivo e la sensazione è che possa crescere molto se accompagnato con serietà e criterio da chi ha la responsabilità dal punto di vista calcistico e umano. Nato a Milano e milanista nel sangue, Camarda da bambino ha giocato anche per l’Afforese, squadra del quartiere Affori della città di Milano.

Sarà molto interessante capire la gestione di Camarda in questa stagione e nelle prossime, far esordire un ragazzino di un’età così giovane può essere un’arma a doppio taglio. Basta un attimo per esaltarsi troppo e perdere la bussola, dopo le aspettative che inevitabilmente si alzeranno sempre di più. Servirà un’importante lucidità d’animo da parte dello stesso calciatore, della famiglia e del Milan. Sprecare un patrimonio tecnico del genere sarebbe un grosso peccato.

Milan Camarda esordio Pafundi
Camarda (ANSA) SerieANews.com

La storia è piena di giovani talenti che dopo l’esordio in prima squadra e il mondo ai propri piedi non sono riusciti a rispettare le alte aspettative e sono finiti nel dimenticatoio. O, comunque, non hanno raggiunto un livello sufficientemente alto rispetto a quelle che erano le promesse. E’ interessante da questo punto di vista analizzare il caso di Simone Pafundi, da diversi anni nel giro della prima squadra dell’Udinese, ma che non riesce a imporsi nonostante le sue qualità siano indubbiamente di alto livello.

Pafundi è un classe 2006, due anni più grande di Camarda, e ha esordito in Serie A a 16 anni nella stagione 2021/22. La sua gestione è particolare, perché da quel momento ha collezionato soltanto 106′ in campionato: si parla di lui come un ragazzo dalle enormi qualità, di un sinistro sopraffino che secondo Andrea Carnevaleha il piedino di Maradona“. Insomma, non proprio il migliore dei paragoni per un ragazzino che non ha ancora dimostrato alcunché nel grande calcio. Anche se il tempo è dalla sua parte per diventare un giocatore importante.

Per Camarda è un discorso simile, la filosofia calcistica italiana cerca sempre dei paragoni con il passato per accettare qualcosa di nuovo, per accettare ciò che non si conosce e non si sa che piega possa prendere. Paragonare Camarda ai più grandi bomber italiani del passato è un insulto sia per loro, sia per il ragazzo, che deve trovare una sua identità e dev’essere aiutato nel farlo dalla sua famiglia e dal Milan. La protezione dal vortice fuori dal campo a cui sarà sottoposto è necessaria per emergere da protagonista nel calcio.