Mario Balotelli ha tanta voglia di tornare in Serie A, ha anche annunciato di aver rifiutato delle offerte dall’estero: ecco le sue parole
Quella di Mario Balotelli è stata una carriera molto particolare, ricca di alti e bassi. Sono stati tanti i campionati in cui ha giocato e anche segnato e vinto. Però è chiaro che per le qualità tecniche avrebbe potuto raccogliere decisamente di più. Sono tanti i gol molto belli, come anche le ‘Balotellate‘.
In più di un’occasione, infatti, si è trovato in situazioni sgradevoli che hanno rovinato l’esperienza nei club in cui ha militato. Ma volendo solo soffermarsi sulle prodezze, non si può non ricordare la splendida doppietta alla Germania nella semifinale di Euro 2012. Riuscì a portare l’Italia in finale a dodici anni dall’ultima volta giocando una partita strepitosa, la sua esultanza statuaria resta ancora impressa nella mente dei tifosi italiani.
Il suo desiderio è quello di tornare a giocare in Serie A, dichiarando anche di aver rifiutato delle proposte dall’estero. Ma SuperMario vuole giocare in Italia dopo tre anni passati tra Turchia e Svizzera. E si è anche soffermato sui pregiudizi nei suoi confronti e sulla solitudine.
Balotelli parla dei pregiudizi e della solitudine
Balotelli ha rilasciato un’intervista ai microfoni di ‘DAZN’: “Futuro? Desidero tornare in Serie A, è per questo che sono ancora a casa. Ho ricevuto delle offerte dall’estero, ma ho rallentato tutto, ho la speranza di tornare a giocare qui. Non esistono squadre in cui non starei bene, dovrei piuttosto pensare a quale potrebbe non essere adatta a me”.
Poi parla dei pregiudizi: “Non capisco quale pregiudizio abbia la gente. Ho avuto da ridire con qualche allenatore, ma discutono tutti. Non ho mai rovinato uno spogliatoio in tutta la mia vita. Oggi si sente parlare di doping, scommesse, droga… Io sono sempre stato lontano da tutto questo, cosa ho fatto di così grave?”.
Balotelli si è poi soffermato sulla sua solitudine: “In alcuni momenti mi sentivo solo e demotivato, ma ho avuto la fortuna di avere la mia famiglia vicino. Ho fatto un percorso psicologico, perché penso che tutti abbiamo dei traumi. Mi ha cambiato molto, ora ho più consapevolezza di me, è un’arma perché sai come controllarti. Ho il rimpianto di non averlo fatto prima”.
Inevitabile soffermarsi anche su Massimo Moratti: “Gli devo la mia carriera. Mi ha regalato un sogno, una carriera. Però mi ha dato anche una grande responsabilità . Non penso che ci sarà mai più nella storia del calcio un presidente come lui”.