C’è un dato relativo a Dusan Vlahovic che non è stato preso seriamente in considerazione. Così rappresenta un’occasione di mercato
Dusan Vlahovic è un giocatore che divide, un talento che sembra portarsi dietro una costante sensazione di “vorrei ma non posso”, un’ombra attorno a sé che fa storcere il naso soprattutto ai tifosi che ormai lo vedono quasi come un peso per la Juventus. Non sanno quanto si stanno sbagliando.
In effetti, se si vanno a guardare i numeri, non c’è molto da discutere: il rendimento dell’attaccante serbo della Juventus, sia in campionato che in Champions League, non è affatto da sottovalutare. Certo, non parliamo di statistiche da Pallone d’Oro, ma nemmeno di una stagione fallimentare. E allora perché Vlahovic è spesso visto come un peso dai tifosi bianconeri?
Partiamo dai dati: in Serie A, Vlahovic ha giocato 13 partite, segnando 6 gol e fornendo 1 assist. Non è il capocannoniere del torneo, ma resta uno dei marcatori più affidabili del campionato e il top scorer della Juventus in questa stagione. E in Europa? Qui la musica cambia perfino in meglio: in Champions League, il serbo ha messo a segno 4 reti in 5 partite, per un totale di 401 minuti giocati. Con una media di un gol ogni 100 minuti, il suo contributo alla causa europea della Juve è stato decisivo. E sappiamo a Torino quanto conti questo aspetto.
A titolo di confronto, il capocannoniere del torneo, Robert Lewandowski, è a 7 reti. Non siamo lontanissimi, considerando il numero inferiore di partite giocate da Vlahovic. Insomma, i numeri raccontano di un attaccante che sa essere presente nei momenti importanti, specialmente nelle serate di Champions.
Vlahovic, i mugugni dei tifosi e la possibilità di cessione
Nonostante le statistiche, una parte dei tifosi bianconeri sembra aver perso la pazienza con Vlahovic. Lo considerano un giocatore che “sbaglia troppo”, incline a divorarsi gol facili. È vero: chi lo guarda giocare non può non notare qualche imprecisione sotto porta. Ma va detto che, anche quando non segna, il suo lavoro per la squadra è evidente. Protegge palla, fa salire la squadra, si sacrifica. Non sarà spettacolare, ma fa il suo mestiere.
Il problema, probabilmente, è legato alle aspettative. Vlahovic è arrivato a Torino con l’etichetta del “grande colpo”, ma finora non ha avuto quel salto di qualità che lo rendesse imprescindibile, pur tenendo sempre un rendimento comunque sopra gli standard. E poi c’è la questione dell’ingaggio: il serbo guadagna molto, e non è un mistero che i tifosi vedrebbero bene un cambio in attacco. Il nome più caldo? Joshua Zirkzee, considerato più adatto alle idee tattiche di Thiago Motta.
Ma attenzione: cedere Vlahovic potrebbe essere un errore clamoroso. Parliamo di un giocatore di 24 anni, con ancora ampi margini di miglioramento. Le difficoltà di quest’anno, in gran parte legate agli infortuni e a un’intesa ancora in costruzione con l’allenatore, non devono oscurare il potenziale di un attaccante che, nel contesto giusto, potrebbe facilmente superare i 20 gol stagionali. Forse anche i 30.
Per le squadre che lo osservano da lontano, il suo momento difficile potrebbe rappresentare un’occasione. Oggi, con la Juventus pronta a discuterne la cessione, Vlahovic potrebbe essere strappato via per una cifra sotto i 50 milioni di euro. Un prezzo che, a ben vedere, è un affare. Il suo valore reale? Probabilmente più vicino agli 80 milioni, considerando il mix di età, potenziale e numeri già espressi.
Il destino di Vlahovic è nelle mani della Juventus. Se il club decide di puntare su di lui, dovrà dargli tempo e fiducia, lavorando per migliorare l’intesa con la squadra e valorizzare le sue qualità. In alternativa, potrebbe lasciarlo partire e finanziare un nuovo progetto offensivo. Ma, chiunque decida di prenderlo, sa di poter contare su un attaccante che, nel contesto giusto, ha tutto per diventare devastante.