Direttore sportivo ed allenatore, il Milan si muove in entrambe le direzioni per la prossima stagione. Per la panchina c’è un tecnico che sarebbe perfetto per i rossoneri
Cosa ne sarà di questo Milan? Ancora quattro gare – anzi, cinque compresa la finale di Coppa Italia – e lo sapremo. Passa tutto da qui: la qualificazione alla prossima Champions League è quasi impossibile, colpa dei tantissimi punti persi per strada. Ciò nonostante, l’Europa è più che alla portata della squadra rossonera.
Le due vittorie nelle ultime tre giornate lo raccontano, così come il 3-0 in semifinale di Coppa Italia rifilato all’Inter. La svolta arrivata con il cambio modulo. Il 3-4-2-1 ha regalato una squadra più equilibrata in difesa, un Theo Hernandez più libero da compiti difensivi e con licenza di attaccare e rendersi pericoloso in area avversaria.
E c’è quasi il rammarico in casa rossonera e – forse – anche in Sergio Conceiçao nell’aver trovato troppo tardi la chiave di svolta. Il tecnico però vuole ora regalare il secondo trofeo in stagione al Milan e poi salutare, infastidito dalle troppe critiche ricevute. Sarebbe stato comunque addio a fine stagione, con la dirigenza del Milan pronta ad una nuova svolta.
Milan, prima il ds poi il tecnico: la lista dei candidati
L’allenatore, però, non è il problema principale in casa rossonera. In primis, infatti, c’è da risolvere la questione relativa al direttore sportivo. Furlani ed Ibra lavorano su questa strada ma al momento il traguardo è ben lontano dall’essere trovato. E così solo dopo aver risolto la questione dirigenziale si penserà al tecnico.
Furlani ed Ibra, però, si stanno muovendo ugualmente in questa direzione, con diversi nomi sul taccuino dei dirigenti. Al momento il diktat è chiaro: il nuovo allenatore dovrà essere italiano o comunque un grande conoscitore della Serie A che abbia un curriculum vincente, sia in campo nazionale che internazionale.
Ecco perché la lista degli obiettivi prevede solo nomi altisonanti: da Max Allegri ad Antonio Conte, fino a Gasperini, De Zerbi ed Italiano. La dirigenza del Milan, però, lavora anche su un altro profilo, di spessore e senza dubbio idoneo alla gloriosa storia del club rossonero. Un nome che peraltro già in passato era stato accostato alla squadra meneghina.
Sarri il tecnico giusto: manca solo una pedina per il 4-3-3
Il riferimento è a Maurizio Sarri, allenatore toscano libero da vincoli contrattuali dopo le dimissioni da tecnico della Lazio nel febbraio 2024. L’ex allenatore di Juventus, Napoli e Chelsea fu sondato da Belusconi per il Milan prima di virare su Mihajlovic per questioni extracampo principalmente.
Sarri però è profilo di grande esperienza e soprattutto garanzia di bel gioco. Con il suo 4-3-3 ha fatto innamorare i tifosi e convinto la critica e soprattutto di trofei ne ha alzati in carriera. Lo scudetto ai tempi della Juve, ma anche l’Europa League nell’esperienza al Chelsea. Insomma, bel gioco e vittorie, proprio quello che cercano i dirigenti milanisti per aprire un nuovo ciclo.
Sarri sta aspettando la chiamata giusta, sa che in ballo ci sono anche Fiorentina ed Atalanta se dovessero lasciare – rispettivamente – Palladino e Gasperini, ma al Milan difficilmente direbbe di no in caso di una chiamata. I rossoneri, d’altro canto, devono ripartire (quasi) da zero e magari ridurre anche i costi puntando su una squadra più giovane: di fatto il pane quotidiano per Sarri che per distacco sarebbe il profilo migliore in vista della prossima stagione.
Immaginate già il suo 4-3-3: Walker e Theo terzini, Pavlovic e Tomori al centro a comporre la difesa davanti a Maignan. Reijnders e Fofana mezz’ali, Pulisic, Leao e Santiago Gimenez nel tridente offensivo. Mancherebbe giusto il regista, il cervello della squadra attorno al quale far ruotare il suo gioco. Un solo acquisto per un Milan che si proietterebbe subito nelle zone altissime della classifica.