Se Leao davvero saluta, non sarà solo una cessione eccellente. Il Milan ha in mente un piano preciso per ripartire con quattro volti nuovi. Niente rivoluzioni spettacolari, ma innesti giusti per tornare a essere squadra
C’è da terminare una ripresa con qualche alto e tanti bassi, poi bisognerà ripartire cambiando sicuramente qualcosa. Forse non sarà necessario cambiare l’allenatore, visto che a più riprese, Furlani, Moncada, Ibrahimovic, o chi per loro, stanno ribadendo pubblicamente la fiducia a Sergio Conceiçao. E quindi, dopo aver rischiato grosso, potrebbe clamorosamente restare in sella anche il prossimo anno.
Forse non sarà necessario neppure prendere un nuovo ds, visto che ormai il mantra della dirigenza milanista è che ne prenderanno uno solo se dovessero esserci le condizioni per farlo, ma compatibile col progetto. E questo “progetto” resta una definizione elastica. Però, diesse o non diesse, il mercato andrà comunque fatto. E probabilmente si partirà dalle cessioni.
Mentre restano da valutare le posizioni di Maignan e Theo Hernández, chi adesso rischia seriamente di lasciare il club rossonero è Rafael Leao. Il portoghese è sempre stato considerato l’uomo di maggior talento della squadra, ma quest’anno è stato, se possibile, ancora più altalenante delle scorse stagioni. La sensazione è che, di fronte a un’offerta davvero irrinunciabile, il Milan non si tirerebbe certo indietro.
E probabilmente questa offerta arriverà davvero. Gli ultimi rumors di mercato parlano chiaro: l’Atletico Madrid è interessato a Leao e sarebbe pronto a mettere sul piatto un’offerta da circa 100 milioni di euro. Prezzo giusto, per un giocatore che ha talento da vendere ma che raramente lo esprime con continuità. E soprattutto, un gruzzolo che farebbe comodo per impostare un mercato di spessore. Di quelli che cambiano volto a una squadra.
Ma il punto è: come li spenderebbe il Milan quei 100 milioni?
Milan, ecco i soldi di Leao: da Dodò a Laurienté, tutti i nomi
Intanto, proprio l’attacco andrebbe rinforzato. Al posto di Leao, quello che ormai è diventato il sogno proibito del Milan si chiama Riccardo Orsolini. Ha già castigato i rossoneri nella sfida di ieri e ormai è un top player per il nostro campionato. Gioca a destra, ma potrebbe essere il nuovo perno offensivo della squadra. Pulisic, a quel punto, scalerebbe stabilmente a sinistra. Sa farlo, l’ha già fatto, lo può fare ancora.
Ma Pulisic da solo non basta. Okafor non dà garanzie e Joao Felix verrà rispedito al mittente senza troppi complimenti. Serve un’altra freccia: il nome buono potrebbe essere quello di Armand Laurienté. Appena risalito in A con il Sassuolo, autore di una stagione strepitosa tra gol e occasioni create. Sembra finalmente sbocciato e può dare profondità e imprevedibilità, qualità che quest’anno si sono viste col contagocce.
C’è poi il capitolo difesa, che in certe serate è sembrata un castello di sabbia. Al centro l’obiettivo resta Christian Mosquera del Valencia, giovane ma affidabile. In seconda battuta c’è Badiashile del Chelsea, magari meno pronto, ma più accessibile come prezzo.
Sulla destra servirà un esterno che dia più garanzie rispetto a Emerson Royal, e visto che Walker è destinato a tornare al Manchester City, l’idea giusta potrebbe essere Dodò. Non rinnova con la Fiorentina, piace anche all’Inter e potrebbe essere sul mercato a cifre accettabili. Un terzino che conosce il campionato e ha gamba per fare avanti e indietro.
In tutto fanno quattro nomi: Orsolini, Laurienté, Mosquera e Dodò. Non saranno fuochi d’artificio da copertina, ma sono colpi mirati per sistemare le falle. E la cifra complessiva – più o meno – si aggira proprio sui 100 milioni che l’Atletico sarebbe pronto a lasciare in dote. Il Milan, in fondo, ha bisogno di concretezza. Più che di sogni.