La Champions dà aria alle casse bianconere, ma entreranno soldi da ogni canale: uno in particolare garantirà a Giuntoli un tesoretto niente male, da poter spendere per il mercato in entrata
La qualificazione in Champions League è un obiettivo molto più importante di quanto non dica il semplice risultato sportivo per la Juventus. Arrivare al quarto posto era cruciale per il futuro bianconero e quella di Igor Tudor è stata una piccola impresa, anche se arrivata non senza difficoltà, anche impreviste. Ma alla fine è il risultato che conta. E il risultato è che il club bianconero adesso ha la serenità per pianificare il futuro con molte meno incognite.
Entreranno tanti soldi. E non solo dalla qualificazione Champions. Ci sarà sicuramente qualche cessione particolarmente remunerativa, e il bottino sarà rimpinguato da un altro serbatoio che per la Juve rappresenta un grosso passo avanti. Un introito che consente di monetizzare anche da calciatori che sarebbero stati fuori dal progetto bianconero.
Parliamo di un piccolo tesoretto di una cinquantina di milioni che arriverà dai riscatti dei calciatori attualmente in prestito e che ormai sono a titolo definitivo delle società che li hanno acquistati.
Uno su tutti, il più importante di questa lista, è Nicolò Fagioli. Sembrava che la Fiorentina non riuscisse a qualificarsi in Conference League e quindi non sarebbe scattato il riscatto automatico. Invece, a sorpresa, nell’ultima giornata c’è stato il sorpasso sulla Lazio, la qualificazione europea e quindi l’acquisto a titolo definitivo del centrocampista ormai ex bianconero.
Fagioli e i suoi “fratelli”: i riscatti dai prestiti e il tesoretto per la Juve
Sedici milioni totali che si vanno ad aggiungere ai ventuno che la Lazio verserà per i riscatti già preventivati di Rovella e Pellegrini. Il primo, in particolare, è stata una cessione che poi si è rivelata abbastanza dolorosa per la Juventus, visto che adesso vale almeno due volte tanto. Ma non è il caso di piangere sul latte versato.
E non deve farlo neppure Hans Nicolussi Caviglia, contestatissimo centrocampista del Venezia che con la fascia di capitano al braccio ha commesso il fallo da rigore decisivo per spedire la Juve in Champions. Nicolussi ha giocato una stagione maestosa e il Venezia giustamente ha deciso di esercitare il diritto di riscatto di tre milioni e mezzo per prenderlo a titolo definitivo. Possibile che fra un mese lo rivenda almeno a tre volte tanto. Ma intanto, per la Juve, sono soldi freschi in cassa.
Altro introito già previsto è quello di Mukaremovic, difensore del Sassuolo, che era in prestito con obbligo di riscatto condizionato alla promozione in Serie A. Un obbligo che nel caso del Sassuolo è scattato già con diverse settimane di anticipo. Altro piccolo gruzzoletto che va ad aggiungersi agli altri per formare un grande gruzzolo, fondamentale per la Juve del prossimo anno e per ricostruire nella prossima stagione.
Insomma, la Juventus non si sta limitando a sorridere per la Champions. Sta anche facendo i conti con una precisione da calcolatrice per costruire un’estate in cui, finalmente, si potrà tornare a parlare più di campo che di bilanci. E per un club che, in questi anni, ha spesso dovuto rincorrere gli errori passati, non è poco.