Il Milan ha affondato il colpo giusto, senza esitazioni. Igli Tare parte subito col botto e assicura in poco tempo il nuovo allenatore alla squadra rossonera
Igli Tare non ha perso tempo. Il nuovo direttore sportivo del Milan, appena arrivato, ha preso in mano il dossier più importante: l’allenatore. Niente giri larghi, niente casting infinito.
Un solo nome. Un corteggiamento che non è neanche durato tanto, ma che ha visto il Milan muoversi da grande club. Approfittare di un momento di indecisione, infilarsi nello spiraglio giusto, chiudere il colpo. È così che si fa.
Nei prossimi giorni si attende l’ufficialità, ma ormai siamo ai dettagli. Adesso non è più solo un’ipotesi: è realtà. Un colpo che cambia gli equilibri, non solo per i rossoneri ma anche per il Napoli, che a questo punto dovrà blindare Conte a tutti i costi.
Il Milan ha fatto la sua mossa. lui ha detto sì. E adesso inizia un nuovo capitolo, che sa di grande calcio, di ambizione, di ritorno a casa.
Secondo quanto ci risulta, è praticamente tutto fatto. A giorni dovrebbe arrivare anche l’annuncio ufficiale, ma ormai le riserve sono sciolte: sarà Massimiliano Allegri il nuovo allenatore del Milan.
Allegri al Milan, tutto fatto: il tecnico si è convinto e torna in rossonero
Il nome era già nell’aria da qualche giorno, ma adesso siamo al dunque. Allegri ha capito per primo che a Napoli le cose stavano cambiando. Che quella che sembrava un’accelerata su di lui era in realtà un piano B rispetto all’idea di convincere Antonio Conte a restare. E allora Max, che sa leggere queste situazioni meglio di chiunque altro, ha deciso di ascoltare la proposta rossonera.
Il Milan sapeva che l’Inter poteva restare alla finestra, ma non voleva aspettare. Ha fiutato l’occasione, ha piazzato la sua offerta e ha chiuso in tempi rapidi. Nessun teatrino, nessuna lunga attesa. Allegri ha riconosciuto subito la solidità del progetto, anche grazie all’ottimo rapporto con Igli Tare, nuovo uomo-mercato milanista.
In tutto questo, erano un grande indizio anche le parole di Giovanni Galeone, storico amico e mentore di Allegri, che nei giorni scorsi aveva detto senza mezzi termini: “Tra Milano e Napoli, preferisce Milano”. Un’anticipazione? Forse sì. Di certo, una frase che rifletteva lo stato d’animo di Allegri, sempre più convinto di rimettersi in gioco in rossonero.
Per Allegri, Milano non è mai stata solo una parentesi. È stato il trampolino, il posto dove ha iniziato a costruire il suo nome, a prendersi le prime soddisfazioni da top allenatore. L’idea di tornare lì, dieci anni dopo, ha un sapore speciale. Non è nostalgia, è voglia di rimettersi al centro, di riportare il Milan in alto.
Il progetto rossonero è ambizioso, concreto, fatto di idee e di una dirigenza che vuole tornare a vincere. Allegri, dal canto suo, porta esperienza, pragmatismo, capacità di gestire gruppi importanti e situazioni complesse. Non è un salto nel vuoto, è una scelta calcolata. Perché certe storie, semplicemente, erano destinate a ricominciare.