Il Mondiale per club cambia tutto: Igor Tudor ha deciso le sorti di un big, adesso non ci sono altre soluzioni, è finita
Da precario a titolare è un attimo, soprattutto nel calcio. Il ruolo di allenatore è uno dei più precari in assoluto, soprattutto in Serie A. C’è però anche chi riesce a conquistare la “titolarità” riuscendo a sovvertire i pronostici. Igor Tudor si è guadagnato la riconferma come tecnico dei bianconeri attraverso i risultati sul campo.
Certo, è stato aiutato dal rifiuto di Antonio Conte che ha preferito a Napoli e Gasp già in parola con la Roma ma l’ex Marsiglia e Lazio ha convinto tutti con il lavoro sul campo e la qualificazione alla prossima edizione della Champions League, sebbene il quarto posto sia arrivato proprio all’ultima giornata.
Tudor, però, è ora il titolare del ruolo e dopo le prime settimane sta già mostrando la sua efficacia. Basti vedere la Juve incompleta vista al Mondiale per club: esordio con il botto, cinque gol ed un gioco a tratti apprezzabile nonostante il poco tempo di lavoro a disposizione. Ed i tifosi bianconeri che hanno puntato la sveglia a notte fonda per i bianconeri sicuramente avranno gradito.
Juve, è stata la delusione più grande: scelta inevitabile
Tudor, però, è anche rigido sulle sue idee, peraltro ben chiare sulla Juve che verrà. E le sta applicando in questi primi giorni di ritiro: alla dirigenza ha già avanzato le sue pretese in sede di mercato, chiedendo ovviamente calciatori funzionali alla sua idea di gioco, il 3-4-2-1 con due trequartisti stretti alle spalle di una punta.
Superato lo scossone in dirigenza, con l’addio di Calvo e Giuntoli e l’arrivo del dg Comolli, i bianconeri si stanno muovendo in questa direzione. Al contempo, lavoro non solo in entrata, ma anche in uscita. Sono infatti diversi i calciatori non più utili alla rosa anche per questioni di cambio modulo (Thiago Motta giocava con il 4-2-3-1) che quindi saranno mesi sul mercato.
Tra questi rientra anche Nico Gonzalez. L’argentino, la scorsa annata, fu il grande colpo di mercato dei bianconeri, strappato alla Fiorentina in cambio di un assegno da circa 38 milioni di euro tutto compreso. Una cifra astronomica che l’argentino non ha dimostrato di valere sul campo.
In 35 presenze, solo cinque gol e quattro assist per Nico che ha pagato la confusione tattica di Motta, tanto da essere schierato ala sinistra, poi destra, finanche tornante ma anche i tanti infortuni che l’hanno martoriato. Nel finale di stagione ha ritrovato la titolarità con Tudor ma in un ruolo decisamente non suo, esterno a tutta fascia.
Nico Gonzalez sul mercato: c’è la valutazione
Ha pagato le conseguenze, incapace di sfruttare il suo dribbling, gli scatti ma anche la fisicità che gli appartengono. Insomma, non un ruolo adatto alle sue caratteristiche tanto che contro l’Al Ain al Mondiale per Club è rimasto in panchina tutta la gara. Una scelta ben precisa che evidenzia quanto Nico non sia più centrale al progetto.
E che, anzi, è addirittura sul mercato alla cifra giusta, quantificata in 26/27 milioni di euro. Fin qui interessi solo di Marsiglia, West Ham e Brentford oltre alla Lazio di Sarri ma nulla più, visto anche il prezzo del calciatore.