L’attaccante del Barcellona è finito sotto accusa per uno spiacevole episodio durante il suo compleanno: di cosa è accusato il neo diciottenne
Non sono passate neanche 24 ore dalla festa di compleanno di Lamine Yamal e le polemiche hanno già iniziato a circolare in maniera insistente. Il calciatore del Barcellona è diventato maggiorenne ieri e solo a scriverlo o a leggerlo fa venire i brividi. Il piccolo fuoriclasse spagnolo ha potuto festeggiare un traguardo importante della propria vita, avendo già fatto innamorare nuove generazioni di tifosi.
La sua stagione si è conclusa con l’amara sconfitta in Nations League, ma la prossima potrà diventare quella della caccia al Pallone d’Oro. Se il Barcellona dovesse centrare obiettivi importanti, come la Champions, e il classe 2007 dovesse brillare con la Spagna al prossimo Mondiale, potrebbe diventare un candidato ancora più serio per la vittoria del premio individuale.
Yamal e il compleanno sotto accusa: cosa ha combinato
Fuori dal campo, però, il giocatore ha già iniziato a far parlare di sé. In questi mesi sono circolati dei gossip sulla sua vita privata, tra influencer (anche un’italiana) e personaggi pubblici ben più grandi di lui. Flirt mai confermati o persino smentiti, che lo hanno già mostrato nelle prime pagine di quotidiani, siti e social.

Anche in queste ore, come detto, Yamal è tornato a far parlare di sè. Durante la festa organizzata per i suoi 18 anni, l’attaccante avrebbe ingaggiato persone affette da nanismo per esibirsi in spettacoli e attività di intrattenimento, scatenando l’indignazione di un’associazione spagnola per i diritti delle persone con disabilità.
A denunciare pubblicamente l’accaduto è stata l’Asociación ADEE (Associazione delle persone con acondroplasia e altre displasie scheletriche con nanismo). Nel comunicato pubblicato sui social e sul sito dell’associazione, si legge:
“Oggi è stato reso noto che, durante i festeggiamenti per il compleanno del giovane calciatore Lamine Yamal, figura simbolica del calcio spagnolo, diverse persone affette da nanismo sono state ingaggiate per partecipare a delle attività di intrattenimento, con il solo scopo di fungere da attrazione o spettacolo.
Per l’associazione, questo tipo di pratica è inaccettabile, perché perpetua stereotipi, alimenta la discriminazione e lede l’immagine e i diritti delle persone affette da nanismo e, più in generale, dell’intera comunità delle persone con disabilità”.
Poi prosegue:
“Gli spettacoli o le attività ricreative in cui vengono utilizzate persone disabili – o con altre caratteristiche particolari – al solo fine di suscitare derisione, ridicolo o scherno da parte del pubblico, sono vietati.
Quando una persona influente fa ricorso a tali pratiche, il danno è ancora più grave, perché trasmette l’idea che la discriminazione sia accettabile o trascurabile, specialmente tra i più giovani. È responsabilità di tutti noi eliminare definitivamente l’oggettivazione della diversità e educare ai valori del rispetto e dell’uguaglianza.”
Accuse pesanti, dunque, per l’attaccante del Barcellona, che dovrà scegliere se rispondere pubblicamente all’accaduto con un comunicato stampa o una storia social, se far intervenire dei legali o se lasciar correre e non approfondire l’episodio.