La Juve si muove sul mercato e sembra che il secondo colpo sia in dirittura d’arrivo: ma scoppia il caso Kolo Muani, ecco cos’è successo
Un solo colpo fin qui, ma la sensazione è che la Juventus stia solo caricando la molla. Dopo aver chiuso a parametro zero l’arrivo di Jonathan David, la dirigenza bianconera è ora chiamata a fare i conti con le tante pedine in bilico, in entrata e in uscita.
Il nuovo corso tecnico, con Igor Tudor alla guida, ha bisogno di certezze: servono volti nuovi, pronti a inserirsi nel gruppo e portare subito qualità. Ma come sempre, la partita si gioca su più tavoli. E su almeno due nomi si sta decidendo qualcosa di molto più complesso di quanto possa sembrare.
Kolo Muani: c’è l’ok del giocatore, ma il PSG lo convoca
Il punto è questo: Kolo Muani vuole la Juve. Ha già dato il suo assenso, anche perché il feeling con l’ambiente bianconero si era già creato nella scorsa stagione. Ma le cose, come spesso accade in questi casi, non dipendono solo dalla volontà del giocatore.
Il Paris Saint-Germain lo ha regolarmente convocato per il ritiro estivo, fissato per il 23 luglio. Un segnale? Non proprio. Più una mossa strategica per ribadire che, se qualcuno lo vuole, deve trattare alle condizioni dei campioni d’Europa. Il vero nodo è legato al costo: il PSG lo aveva pagato 70 milioni più bonus.
Cederlo ora a cifre inferiori significherebbe andare incontro a una pesante minusvalenza, cosa che il club parigino vuole assolutamente evitare. Da qui la chiusura all’ipotesi di un nuovo prestito semplice: l’unica strada percorribile per Parigi resta un prestito con obbligo di riscatto o una cessione definitiva.
Ma la Juve, che continua a monitorare il dossier tramite Comolli, non sembra avere fretta. C’è ancora margine per trattare, anche se il tempo gioca contro. E la convocazione al ritiro, volente o nolente, allontana il francese da Torino.
Sancho, il summit si avvicina: la posizione della Juve
Decisamente più fluida — almeno sulla carta — è invece la pista che porta a Jadon Sancho. Il giocatore ha rotto con il Manchester United, vuole cambiare aria e ha già dato la priorità alla Juve. I suoi agenti sono a Torino e nelle prossime ore è previsto un incontro decisivo con la dirigenza bianconera.
L’idea è chiara: chiudere in tempo per portare Sancho già nel ritiro, che per i bianconeri inizierà il 24 luglio e che avrà la sua fase clou in Germania, nel quartier generale Adidas, dal 2 al 9 agosto. Resta da convincere lo United, che ha aperto le danze chiedendo circa 30 milioni di euro.
Una cifra fuori portata per la Juve, che invece vorrebbe chiudere attorno ai 15 milioni, magari con bonus legati al rendimento. Il tempo stringe: Sancho è fuori dai piani dei Red Devils, non è stato convocato per l’amichevole contro il Leeds e neanche per la tournée americana. Il segnale è chiaro. La Juve lo vuole subito e, a differenza di altri affari, qui si può davvero chiudere nel giro di pochi giorni.
Prima si vende, poi si compra: l’imperativo di Comolli
Ma c’è un dettaglio che frena tutto: serve vendere. Il diktat arrivato dall’alto è inequivocabile. I conti devono tornare, e prima di procedere con nuovi innesti è necessario fare spazio in rosa e liberare risorse. Alcuni nomi sono già sul mercato: Timothy Weah è seguito dal Marsiglia, Mbangula piace al Werder Brema e Douglas Luiz potrebbe avere mercato in Premier League, anche se per ora dall’Everton è arrivato solo un sondaggio.
Il vero nodo resta Dusan Vlahovic. Con un contratto pesante da 12 milioni l’anno e pochi acquirenti disposti a soddisfare le richieste della Juve, la sua situazione rischia di diventare un caso. Eppure, senza una sua uscita, difficilmente i bianconeri potranno fare quel salto di qualità che il mercato dovrebbe garantire.
I tifosi aspettano, Tudor anche. Ma la sensazione è che prima di vedere nuovi volti in bianconero, sarà necessario salutare qualche pedina importante. In un’estate in cui ogni mossa conta doppio, la Juventus si muove tra ambizioni e compromessi.
Sancho potrebbe essere il primo tassello di una nuova identità offensiva, mentre la questione Kolo Muani resta sospesa tra buone intenzioni e rigidità economiche. Ma alla fine, come sempre, il mercato si deciderà nei dettagli. E chissà se, in mezzo a tutte queste variabili, non emerga una sorpresa dell’ultimo minuto.