Sembra un’idea fuori portata ma potrebbe entrare improvvisamente nei radar del Milan: c’è un’occasione importante per la fascia sinistra, ma (per ora) ha un ingaggio fuori mercato
Prosegue la ricerca di rinforzi da parte del Milan, e ci sono due ruoli che al momento sono completamente scoperti. Anzi, più che scoperti, proprio deserti. Stiamo parlando degli esterni difensivi. A sinistra l’addio burrascoso di Theo Hernandez ha lasciato un cratere che non sarà semplice riempire.
A destra, pure: la situazione è ancora tutta da definire. Kyle Walker è rientrato alla base, Calabria è stato svincolato, Emerson Royal è lì ma non fa più parte del progetto. Rimane solo Alex Jimenez, e a breve potrebbe arrivare anche Marc Pubill a rinforzare quella corsia.
Ma la situazione resta fragile, soprattutto a sinistra. E lì la questione è ancora più complessa. Perché l’addio di Theo è stato pesante anche sotto il profilo del tempismo: il Milan ha perso un titolare, volato in Arabia Saudita dopo aver rotto col club rossonero. Era un pilastro, è diventato un problema.
Si era praticamente chiuso l’affare Archie Brown, ma sappiamo tutti com’è andata a finire: il giocatore ha cambiato idea all’ultimo minuto, è andato in Turchia, e al Milan non è rimasto altro che incassare la figuraccia internazionale con tanto di sfottò dei turchi una volta ufficializzato l’affare.
Adesso il nome che piace di più è Pervis Estupinian, uno che per caratteristiche e profilo farebbe benissimo. Ma c’è un problema grosso come una casa: il costo. Il cartellino non è economico, la concorrenza c’è e il Brighton non fa sconti. Si sta parlando anche di altri nomi, certo, ma le alternative reali scarseggiano.
Milan, e se fosse Robertson? Con la formula giusta non è una follia
E allora, magari, si può anche iniziare a guardare da un’altra parte. Tipo Liverpool. Lì c’è un giocatore che ha fatto la storia recente del club. Un titolare fisso negli anni belli, uno che ha alzato la Champions, che ha fatto finale di tutto. Andrew Robertson. Trentuno anni, ancora in forma, ma ormai ai margini del progetto.
Il Liverpool ha speso 47 milioni per Milos Kerkez, che tra l’altro era del Milan. Una storia che fa male a ripercorrerla: venduto per pochi spiccioli, oggi è uno dei migliori giovani d’Europa nel ruolo. E con lui in rosa, Robertson ha perso la maglia. Doveva andare all’Atletico Madrid, ma non se n’è fatto nulla. È ancora lì, in attesa.
E allora, forse, non serve nemmeno forzare. Il cartellino non dovrebbe essere un problema. La vera questione è l’ingaggio: 5 milioni netti all’anno, con contratto in scadenza tra meno di dodici mesi. Troppo per il Milan. Ma non per forza impossibile.
C’è un’opzione che può rimettere in moto tutto: spalmare. Prendere quell’anno residuo da 5 milioni, e diluirlo su un triennale. Due milioni e mezzo o poco più a stagione. Una cifra abbordabile, soprattutto se il giocatore ha voglia di rilanciarsi in un grande club, in un campionato che lo riaccende. E magari anche in una squadra dove può tornare a fare la differenza.
Al momento non è un’idea percorribile né percorsa, questo va detto. Il club sta guardando ad altri profili, più giovani, più futuribili. Ma certe occasioni non si presentano spesso. E se il Liverpool apre, e il giocatore accetta di tagliarsi qualcosa, può diventare una mossa concreta. Un affare a sorpresa, ma non per questo fuori logica.