A volte serve solo rompere il ghiaccio. Così la Juventus incassa i primi milioni e prova a dare una scossa al suo mercato
Se c’è un fronte in cui la Juve ha davvero bisogno di ingranare, è quello delle cessioni. Basta guardare la rosa: esuberi ovunque, stipendi pesanti, e una necessità ormai chiara di fare spazio, e soprattutto di fare cassa. Non si parla solo dei big, perché quelli richiedono tempo, trattative complesse, scenari da incastro. Ma ci sono anche i nomi meno altisonanti, che però, se messi in fila, portano soldi veri.
Il ragionamento è semplice: si parte da chi è più facile piazzare. Tre operazioni minori, almeno sulla carta, ma che insieme valgono una trentina di milioni. E per una società che ha bisogno di risorse fresche, sono oro. Anche solo per cominciare a respirare.
Certo, è solo l’inizio. Anche perché, come diceva qualcuno, il meglio deve ancora venire. Sottotraccia la Juventus sta lavorando per portarsi a casa le cessioni più importanti, quelle che davvero possono sbloccare il mercato e soprattutto mettere a posto un bilancio sul quale certi cartellini pesano enormemente.
Vlahovic, Douglas e Nico: questi al momento sono gli elefanti in salotto. Tre pezzi pesanti, che messi insieme valgono almeno 70-80 milioni di euro. Non di meno, altrimenti si rischia di fare danni con le minusvalenze. Ma proprio per questo sono affari complicati, che si sbroglieranno nelle prossime settimane. Per ora meglio portarsi a casa qualcosa di concreto. Pochi, maledetti e subito, come si dice in questi casi.
Da Mbangula a Weah: la Juve cede qualche esubero
Il primo che saluta è Samuel Mbangula. La Bundesliga lo aspetta, il Werder Brema ha già definito tutto: 10 milioni più 3 di bonus, e l’affare si chiude. Un’uscita tutto sommato indolore, perché spazio non ne avrebbe avuto con Tudor, e la plusvalenza è sicura. Si parte da qui, da un sacrificio che ha una logica, anche tecnica.
Poi si passa a Timothy Weah. Il Mondiale per Club ha solo confermato quello che ormai era chiaro da mesi: non è più al centro del progetto. Nemmeno da esterno, ruolo in cui si sperava potesse trovare continuità. A chiudere è stato l’Olympique Marsiglia di De Zerbi, che lo prende in prestito con riscatto intorno ai 15 milioni. Anche qui, soldi che entrano. Non subito, ma entrano. E, cosa non da poco, si libera anche uno stipendio.
Ultimo, ma non per peso specifico, Filip Kostic. Aveva ancora un minimo di mercato, ma l’unica pista italiana è evaporata in fretta. Così la Juve si è spostata sull’Olympiakos, che lo prenderà a 4 milioni. Qui la vera notizia è l’uscita dell’ingaggio da 2,5 milioni netti. L’accordo è ai dettagli, ma è già considerato fatto.
In tutto fanno 30 milioni, più o meno. Non bastano per rifare la squadra, certo, ma sono un punto di partenza. Comolli e Modesto sbloccano le prime uscite e finalmente si può cominciare a ragionare in avanti, senza più attendere che qualcuno bussi per caso. C’era da cominciare da qualche parte. La Juve, stavolta, ha cominciato bene.