Non sempre gratis vuol dire affare, ma quando funziona resta nella memoria. Da Dani Alves a De Bruyne: c’è chi ha lasciato il segno e chi ha deluso ogni aspettativa. I parametri zero sono diventati un’arte, più che una scorciatoia. E in Serie A, qualcuno li ha usati meglio degli altri
C’è chi crede ancora che i migliori affari si facciano a gennaio, sotto scadenza, tra rilanci e aste dell’ultima ora. Ma da un po’ di tempo il vero mercato – quello che sposta – si fa col calendario in mano, guardando a giugno. Quando un cartellino si azzera, ma il valore no.
Occhio, però: gratis non vuol dire buono per forza. Se fosse così, oggi la Juventus festeggerebbe i trionfi europei di Ramsey e Pogba, due dei giocatori col valore di mercato più alto mai firmati senza indennizzo. Due colpi teoricamente da prima pagina, che in campo si sono rivelati più fragili delle loro articolazioni. Eppure, quando ci si azzecca, il parametro zero è l’arte di fare mercato con intelligenza. Ed è qui che in Serie A qualcuno ha davvero lasciato il segno.
Ecco i 10 colpi a parametro zero più rilevanti negli ultimi 10 anni. E no: non sempre hanno vinto, ma di sicuro hanno fatto rumore.
Dani Alves (Juventus, 2016): l’uomo che sapeva vincere
Il primo squillo. Il calciatore più vincente della storia del calcio (titolo poi lasciato a Messi un anno fa, ndr) arriva a Torino dopo il ciclo al Barcellona. Valutazione alta, esperienza fuori scala. Un’esperienza che si fa sentire in una stagione che si rivela complicata ma molto soddisfacente per i colori bianconeri.
Alla Juve resta un solo anno, ma basta per una finale di Champions e per lasciare in eredità una fascia diversa. Certo, era già in declino e ciò che è accaduto dopo è sotto gli occhi di tutti, ma il suo apporto in quell’annata è stato decisivo. E soprattutto “gratuito”. Almeno per il cartellino.
Adrien Rabiot (Juventus, 2019): Allegri l’ha fatto grande
Un altro francese dal PSG. Ai tempi valutato più di 25 milioni, Rabiot ha impiegato qualche stagione per scrollarsi di dosso l’etichetta di “viziato con mamma ingombrante”.
Oggi è andato via ed è un punto fermo nel Marsiglia, il rapporto qualità-prezzo non è stato subito evidente ma poi ha ripagato con gli interessi. Nel corso della gestione Allegri, Rabiot è stato un valore aggiunto, portando gol e tanta sostanza e qualità in un centrocampo che aveva bisogno di lui come l’aria.
Hakan Calhanoglu (Inter, 2021): il tradimento del secolo
Questo è forse l’affare più discusso di tutti: un colpo travestito da tradimento, un voltafaccia che la sua vecchia tifoseria non ha mai potuto perdonare e gliel’ha fatto scontare in ogni derby, in ogni occasione in cui si sono incrociati di nuovo gli sguardi.
L’Inter lo prende al volo dal Milan dopo l’Europeo, e lui in pochi mesi si reinventa regista. Rigori, leadership e una costanza che al Milan non si era mai vista. Oggi è uno dei centrocampisti più completi del campionato e nonostante tutte le voci di questa estate sembra pronto a riprendere l’Inter per mano anche quest’anno.
Paulo Dybala (Roma, 2022): l’ultimo imperatore
Il colpo da copertina. A parametro zero dopo la rottura con la Juve, Dybala arriva a Roma accolto come un imperatore, lasciando il segno fin dalla presentazione. Maglia numero 21, il Colosseo sullo sfondo, e un impatto tecnico immediato.
In questi tre anni poi Paulo ha avuto diversi alti e molti bassi, legati inevitabilmente ai tanti infortuni che hanno condizionato la sua carriera. Per un lungo periodo la Roma è stata Dybala-dipendente, poi in realtà nella gestione Ranieri si è riscoperta ancora più efficace senza di lui. Quale sarà il suo futuro? Non si sa, ma con Gasperini potrebbe anche essere lontano dalla Capitale, soprattutto se arriva l’offerta giusta.
Marcus Thuram (Inter, 2023): una sorpresa firmata Inzaghi
Preso dopo una lunga trattativa col PSG di mezzo. L’Inter lo blinda e lo lancia accanto a Lautaro: il risultato è devastante. Gol, assist, strappi. E un valore raddoppiato in meno di un anno.
Forse il colpo più sorprendente di questa lista. Prima di Inzaghi era un buon esterno di gamba con pochi gol, dopo Inzaghi è diventato un attaccante a 360 gradi che ha imparato anche a segnare tanto. Ora con Chivu una nuova fase della sua carriera alle spalle del suo capitano, sempre se non arriva proprio Inzaghi a portarglielo via. Sarà in grado di reinventarsi ancora?
Evan Ndicka (Roma, 2023): in punta di piedi, ma decisivo
Silenzioso ma pesante. Ndicka arriva dall’Eintracht con tante offerte alle spalle. Profilo internazionale, perfetto per il sistema della Roma dove riesce ad entrare in punta di piedi ma poi a un certo punto non ne esce più.
Condizionato anche da un infortunio all’inizio della sua esperienza, al suo rientro Ndicka si inserisce in silenzio, ma con continuità. Il suo valore di mercato resta alto e ancora in crescita e quest’estate Gasperini ha dovuto imporsi per impedire un trasferimento milionario che sarebbe stato una grande plusvalenza.
David De Gea (Fiorentina, 2024): un impatto clamoroso
Un nome pesante. Dopo un anno senza squadra, l’ex Manchester United accetta il progetto Viola. Il valore simbolico è alto, quello reale da verificare. Poi però la resa sul campo dice sì, ma un sì gigantesco.
Per impatto mediatico e status, uno dei parametri zero più chiacchierati degli ultimi anni ma anche uno dei più redditizi: per lungo tempo De Gea è stato il miglior portiere della Serie A per distacco e solo un calo vistoso della squadra nell’ultima fase della stagione gli ha impedito di mantenere lo status. Ma resta un punto fermo per la prossima stagione, tanto da aver rifiutato anche la corte della Juve.
Luka Modric (Milan, 2025): la classe che non ha età
Se il Milan l’ha fatto, allora si può. A 40 anni, Modric arriva da svincolato con i trionfi madrileni nel sangue. Ha già “esordito” con una bella gaffe sui social, ma in fondo il bello è anche questo.
Il suo valore? Forse non più da Transfermarkt, ma il colpo è un poster: l’intelligenza non va in prescrizione e anche a 40 anni Modric può fare la differenza in Serie A. Parola di Ivan Rakitic, uno che lo conosce molto molto bene.
Jonathan David (Juventus, 2025): un top player a zero euro
Centonove gol col Lille, corteggiato da mezza Europa, arriva a parametro zero con uno stipendio da top player dopo un lungo inseguimento che sembrava non andare in porto per i problemi della Juventus con Vlahovic. Poi però hanno deciso di affondare lo stesso il colpo e ora David è bianconero.
Potenzialmente il nuovo riferimento dell’attacco bianconero. Sulla carta, uno dei colpi più pesanti degli ultimi anni. Ora c’è bisogno del riscontro sul campo, ma per uno che chiamano “Iceman” non sarà di certo un problema.
Kevin De Bruyne (Napoli, 2025): un sogno ad occhi aperti per i tifosi azzurri
Sì, è successo davvero. Il Napoli ha preso Kevin De Bruyne a zero. Non serve altro. Anzi, serve vedere come l’ha accolto il pubblico napoletano, che già pende dai suoi scarpini d’oro e non vede l’ora di vederlo in azione.
Il centrocampista più dominante della sua generazione in Serie A, senza pagare un euro di cartellino. Il resto lo vedrà il campo e sarà curioso capire in che modo Conte ha intenzione di utilizzarlo, e soprattutto quanto. Ma intanto, basta questo: che KDB sia in Serie A pronto per farci sognare.
Gli extra che raccontano una strategia: all’Inter la palma di miglior “parametri zero”
Tra chi ha saputo sfruttare meglio il mercato dei parametri zero spicca l’Inter, che oltre a Calhanoglu e Thuram ha portato a casa anche Mkhitaryan, sempre affidabile, e De Vrij, uno dei difensori centrali più solidi degli ultimi cinque anni. Operazioni silenziose, vincenti. Proprio come piace a chi lavora bene.
Certo, ci sono anche situazioni che si sono rivelate meno redditizie, come ad esempio la questione di Piotr Zielinski o Mehdi Taremi, ma anche quelli che non spiccano rappresentano comunque un patrimonio per la società, che può comunque provare a rivenderli per fare plusvalenza o inserirli in trattative di scambio che portano comunque un valore.
Nel calcio di oggi, dove i milioni si bruciano come fiammiferi, il vero colpo è quello che non si vede arrivare. E che non si paga. O quasi.