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Serie A

I 5 guai peggiori risolti in questo mercato: al secondo posto c’è Douglas Luiz

Scritto da
Antonio Papa

Il mercato non serve solo per comprare, ma anche per vendere. E liberarsi di situazioni ingombranti e spesso difficili da districare. Ecco le cinque peggiori di quest’anno

I 5 guai peggiori risolti in questo mercato: al secondo posto c’è Douglas Luiz (LaPresse) – serieanews.com

Il bello del calciomercato è che ogni giorno c’è una novità diversa. Gli appassionati potrebbero refreshare migliaia di volte le pagine con tutti gli aggiornamenti di giornata, sperando che succeda qualcosa di bello in entrata o, perché no, anche in uscita.

Già, perché col passare degli anni sempre più spesso è capitato che calciatori arrivati con le migliori intenzioni, o anche semplicemente acquisti importanti diventati improvvisamente scomodi, iniziassero a rappresentare un problema enorme per la loro squadra.

Uscite difficili, rapporti logori, stipendi insostenibili. In alcuni casi i direttori sportivi hanno dovuto fare delle acrobazie vere e proprie per liberarsi di un peso e far quadrare i conti.

Quest’estate la Serie A ha vissuto cinque casi da manuale. E allora vediamoli insieme, dal quinto al primo posto, come in una vera e propria classifica dal meno peggio a quello che davvero ha rappresentato una liberazione che ormai sembrava impossibile.

5) Lecce e il paradosso Krstovic

Il Lecce ha vissuto mesi complicati con Nikola Krstovic. Attaccante prezioso per la salvezza, ma sempre più insofferente alla realtà salentina e con richieste di cessione insistenti.

Lecce e il paradosso Krstovic (AnsaFoto) – serieanews.com

Una situazione che rischiava di logorarsi in fretta: tenerlo controvoglia avrebbe potuto minare lo spogliatoio, tanto che Di Francesco a un certo punto ha dovuto anche strigliarlo perché sembrava avere la testa altrove.

Alla fine è arrivata l’Atalanta con un’offerta importante e la società giallorossa ha incassato, trasformando un problema potenziale in una plusvalenza, come solo Corvino sa fare. Tempismo perfetto prima di ritrovarsi un guaio bello grosso in casa, scontento e con uno stipendio bello alto.

4) Inter, finalmente addio Asllani: è fatta col Torino

L’Inter aveva in casa un giocatore difficile da collocare. Kristjan Asllani non era titolare fisso, ma nemmeno un esubero. Una via di mezzo che non giova a nessuno: il suo valore rischiava di calare, e lui stesso non trovava spazio per crescere.

Inter, finalmente addio Asllani: è fatta col Torino (ansafoto) – serieanews.com

Ma la situazione si era improvvisamente complicata da morire. Ha rifiutato un’ottima offerta del Betis, voleva restare in Italia in una squadra che possibilmente facesse le coppe ma sia Fiorentina che Bologna si sono raffreddate di fronte alle alte richiesta del centrocampista classe 2002.

Dopo trattative altalenanti, i nerazzurri hanno trovato la formula giusta con un prestito e diritto di riscatto al Torino. Non il massimo dal punto di vista economico, ma sufficiente per uscire dal limbo. Una soluzione che fa respirare tutti.

3) Il Milan e il divorzio da Theo Hernandez: che fatica!

Per il Milan, il vero nodo era Theo Hernandez. Punto fermo in campo nonostante tanti errori, ma allo stesso tempo un caso spinoso fuori: richieste di rinnovo alte, corteggiamenti esteri poco convincenti e il rischio concreto di perderlo a parametro zero.

L’estate è iniziata con la proposta dell’Al Hilal di Simone Inzaghi per il difensore francese. Cifre importanti ma rifiutate in un primo momento da Theo, che pensava di avere le carte in regola per restare in Europa. Sì, ma a certe condizioni.

Il Milan e il divorzio da Theo Hernandez: che fatica! (AnsaFoto) – serieanews.com

Ad un certo punto sembrava tutto fatto con l’Atletico Madrid. Loro cercavano un terzino, il Milan doveva cedere il suo. Il problema è che l’offerta madrilena era davvero troppo bassa e allora Tare l’ha rispedita al mittente, temendo di ritrovarsi con un bel problema in casa.

Il club rossonero non poteva permettersi un braccio di ferro infinito. Ma poi per fortuna Hernandez si è convinto e se n’è andato in Arabia, iniziando una nuova avventura e garantendo un assegno da 25 milioni al Milan. Non la favola ideale, ma la decisione giusta per evitare guai peggiori.

2) La Juventus e l’errore Douglas Luiz

E qui troviamo la Juventus in quello che è forse l’unico vero grande flop di questa classifica. Solo un anno fa l’arrivo di Douglas Luiz, presentato come il colpo da copertina che avrebbe dato una marcia in più al centrocampo di Thiago Motta. Col senno di poi si può dire che è stata una pia illusione.

La Juventus e l’errore Douglas Luiz (LaPresse) – serieanews.com

Un rischio grosso, quello corso da Giuntoli: pagare il calciatore 50 milioni seppur con in cambio due giovani-plusvalenza (Barrenechea e Iling-Junior) avrebbe reso il calciatore difficile da mandar via in caso di fallimento. E infatti, Douglas si è rivelato un investimento sbagliato: rendimento altalenante, difficoltà ambientali e un rapporto che si è incrinato presto ed è finito malissimo.

La società bianconera ha scelto di fermare l’emorragia, sacrificando parte dell’investimento pur di liberarsi del giocatore: prestito al Nottingham Forest con riscatto a 30 milioni, il giusto per non fare minusvalenza. Una scelta dura, ma necessaria per non trascinarsi dietro un peso ingombrante.

1) Napoli e il “parto” Osimhen: addio all’incubo di De Laurentiis

Il primo posto non poteva che andare al Napoli. Il club partenopeo ha vissuto la situazione più complessa di tutte, quella che ha rovinato il sonno al presidente De Laurentiis per oltre un anno: Victor Osimhen.

Da uomo dei sogni a incubo da cui svegliarsi presto. Un campione passato da simbolo del terzo scudetto a nemico giurato, e non solo con la società. Ingaggio altissimo, rottura con il club e anche con l’ambiente, un clima che non permetteva più di guardare avanti insieme.

Napoli e il “parto” Osimhen: addio all’incubo di De Laurentiis (AnsaFoto) – serieanews.com

Pensava di avere interesse in Europa dopo la splendida stagione col Galatasaray, ma evidentemente tutte le big ormai lo vedono come una mina vagante e nessuna ha mai pensato neppure vagamente di affondare il colpo.

Era il sogno proibito della Juventus ma ADL ha detto no. Ci ha provato l’Al Hilal ma ha rifiutato lui, poi il Gala ha messo d’accordo tutti svenandosi, letteralmente, per riportarlo a casa e risolvere al Napoli un problema che ormai sembrava insormontabile. Immancabile l’addio con strascico odioso, ma il personaggio questo è. Un bene essersene liberati, al di là del valore in campo.

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