Mazzola a Sportnews.eu: “L’Inter può vincere lo scudetto. Cristiano Ronaldo numero uno al mondo”

Mazzola

Mazzola e Rivera, Rivera e Mazzola, Inter-Milan, gli anni 60, la rivalità euromondiale, la staffetta a Messico 70, essere il figlio del grande Valentino e superarlo per presenze e trofei. Insomma una fetta importante, a tratti decisiva, della Storia del Calcio italiano. Parliamo di Sandro Mazzola, 77 anni l’8 novembre, 417 partite e 116 reti in Serie A, tutte con la maglia dell’Inter; 70 presenze e 22 gol con la maglia azzurra. Smessi i panni di calciatore dirigente di Genoa, Torino e ovviamente Inter. Alla vigilia di Inter-Barcellona di Champions League è stato intervistato in ESCLUSIVA dai colleghi di SportNews.eu, ecco cosa ha raccontato.

MAZZOLA A SPORTNEWS.EU

Questa sera c’è Inter-Barcellona. Gara proibitiva per i nerazzurri o c’è qualche speranza di poter vincere?

“Favorito è il Barcellona ma credo che l’Inter abbia qualche possibilità di vittoria. Icardi può inventarsi qualcosa in ogni momento”.

A proposito di Icardi, può diventare un numero uno?

“Secondo me sì. Andando avanti può migliorare ulteriormente”.

L’Inter quando potrà tornare una grande squadra anche a livello internazionale?

“La società sta facendo bene. Nel giro di qualche anno se continuano così potranno tornare grandi anche fuori dall’Italia”.

Sempre con Spalletti in panchina?

“Sì, Spalletti non si tocca. Ha grinta, carattere, è l’uomo giusto”.

INTER SERIA CANDIDATA AL TRICOLORE

I nerazzurri possono vincere lo scudetto quest’anno?

“Sì, hanno tutte le caratteristiche e le qualità per conquistarlo. Intanto tocco ferro”.

Tra oggi e domani grazie alla Champions League in Italia giocheranno i più forti giocatori del mondo. Qual’è secondo lei il numero uno in assoluto?

“Senza dubbio Cristiano Ronaldo. Oltre alle qualità tecniche, ha una grande forza fisica”.

Parlando di Nazionale, Mancini riuscirà a rilanciare l’Italia?

“Il Mancio è la persona giusta. Ha la personalità e conosce il calcio. Affidiamoci a lui”

In FIGC è iniziata l’era Gravina. Cosa serve per risollevare le sorti del nostro calcio?

“Dobbiamo ripartire dai giovani. Ci siamo persi negli anni a voler far diventare i ragazzi prima degli atleti e poi dei calciatori. Lasciamo loro il pallone in modo che quando vanno in campo sappiano fare un dribbling, un passaggio difficile, insomma una bella giocata”.