FASSONE MILAN, DENUNCIA E RICHIESTA ECONOMICA- L’arrivo in pompa magna nell’estate del 2017, assieme a Massimiliano Mirabelli, e una campagna acquisti tra le più ricche (o dispendiose, dipende dai punti di vista) d’Europa. I colpi Bonucci e Biglia, i più eclatanti, il rinnovo di Donnarumma a 6 milioni a stagione, gli acquisti Andrè Silva (spedito in Liga appena un anno dopo), assieme a Kessiè, Rodriguez e altri. Un mercato da oltre 100 milioni di euro, con la consapevolezza che in caso di mancata qualificazione alla Champions League si sarebbe andati incontro a sanzioni Uefa. Alla fine le sanzioni sono arrivate, ma non hanno più colpito la dirigenza Fassone-Mirabelli, assieme alla proprietà cinese, ma la nuova società formata da uomini di maggior spessore come Leonardo, Maldini e il presidente Scaroni. Gli strascichi del divorzio non proprio pacifico si fanno ancora sentire in casa rossonera: Fassone infatti, allontanato questa estate, di recente ha querelato il suo ex club per il licenziamento attuato, secondo la linea difensiva, con una modalità “estorsiva”, puntato all’annullamento dello stesso.
Fassone Milan, richiesta economica shock
La richiesta di Fassone equivale, numeri alla mano, all’acquisto di un giocatore di livello. L’ex dirigente rossonero infatti avrebbe chiesto al club quasi 30 milioni di euro, riferiti a danni morali e biologici per il licenziamento e mancati emolumenti. Questa la notizia riportata da La Repubblica, una richiesta che non farà altro che inasprire un rapporto chiuso bruscamente questa estate con il nuovo corso della società rossonera.
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