La Juventus suda e rischia di implodere, ma centra il bersaglio

La Juventus aggancia gli ottavi di Champions League, lo fa con una prestazione da studiare per Andrea Pirlo contro gli ungheresi del Ferencvaros.

Il coraggio dei potenti, ma soprattutto la tenacia e convinzione nei propri mezzi. La Juve sta cercando se stessa, con un nuovo ciclo targato Andrea Pirlo, e spesso la sensazione che arriva è di un macchina che prova ad aumentare le marce ma rischia di ingolfarsi.

L’avventura dei bianconeri in Champions continuerà, grazie alla vittoria di stasera e la matematica qualificazione, ma i dubbi sono tanti ed anche contro il Ferencvaros le incertezze in casa bianconera sono emerse con eccessiva chiarezza. La squadra ungherese fino ad una manciata di minuti dalla fine stava per portare a risultato storico, contro una delle regine del calcio europeo. Nel finale la svolta e quel tocco di cinismo mancato per quasi tutta la partita.

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Cristiano Ronaldo
Cristiano Ronaldo – GettyImages

Mancanza di convinzione

La Juventus in larga parla è stata padrona del campo, con gli avversari che soprattutto nel primo tempo si sono mostrati pericolosi ed in grado di sorprendere una squadra come quella bianconera dall’approccio timido. E cosi come un fulmine a ciel sereno il gol di Uzuni, abile a sfruttare il cross di Nguen arrivato dopo una grossa incertezza a centrocampo.

Ecco, incertezza. Quella componente che non fa parte del Dna di Cristiano Ronaldo, solito trascinatore che, dopo più o meno un quarto d’ora, firma il pari provando a trasmettere a tutta la squadra la giusta carica emotiva che in Champions è più che mai necessaria.

Il lampo finale che non tranquillizza Pirlo

All’intervallo si arriva sull’1-1, un risultato che ovviamente lascia tremendamente interdetto sia Pirlo che tutta la dirigenza bianconera. La squadra gioca, costruisce ed arriva alla conclusione (Bernardeschi colpisce anche un palo), ma alla ripresa bianconera manca quella cinismo fulcro dalla convinzione in quel che si fa.

La sensazione è quella che si potrebbe finire davvero con un pareggio contro gli umili ungheresi del Ferencvaros, ma alla fine il coraggio viene fuori. Cuadrado si accende, dopo un match brillante a metà, e pennella sulla testa di Morata l’assist al bacio per il 2-1 finale, a pochi secondi dalla fine.

Gli ottavi di finale sono in cassaforte, i tifosi della Juveventus possono dormire sonni tranquilli, ma non può essere dello stesso animo Andrea Pirlo. La sua squadra, da anni vincitrice in Italia e da anni consolidata nel calcio europeo, pecca di quella componente chiave per arrivare ad essere mostri assetati di sangue: cinismo.

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