Da multa a retrocessione, cosa rischia la Lazio per il caso tamponi

Lazio deferita al TFN: per la violazione del protocollo Covid, la squadra di Lotito rischia da un’ammenta fino all’esclusione dalla serie A

Claudio Lotito deferito al Tribunale Federale Nazionale. Insieme a lui anche la Lazio, per responsabilità diretta, oggettiva e propria, e i medici sociali del club. La contestazione del Procuratore federale della Figc è inerente alla “violazione alle norme federali e mancata osservanza dei protocolli sanitari vigenti”.

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Claudio Lotito (GettyImage)

Lazio: deferiti al TFN Lotito, i medici Pulcini e Rodia e la società per la mancata applicazione del protocollo Covid

Il Procuratore federale, in seguito all’attività istruttoria svolta in sede disciplinare, ha deferito al TFN il presidente della Lazio Claudio Lotito per non aver provveduto a far rispettare o comunque per non aver vigilato sul rispetto delle norme sopra richiamate in materia di controlli sanitari e delle necessarie comunicazioni alle autorità sanitarie locali competenti. A essi vengono contestati: la mancata comunicazione tempestiva alle Asl competenti della positività al Covid-19 di 8 tesserati riscontrati in seguito all’effettuazione dei tamponi del 26 ottobre 2020 in vista della gara di Champions dei laziali contro il Brugges disputata due giorni più tardi. La Lazio ha ripetuto lo stesso errore pure dopo il ciclo di tamponi compiuto il 2 novembre 2020, prima della sfida con lo Zenit.

Allo stesso tempo, non è stato comunicato alle Asl locali neppure la positività di 3 tesserati prima della gara di campionato contro il Torino dell’1 novembre 2020 e ancora “non aver consentito o, comunque, non aver impedito a 3 (tre) calciatori di svolgere, con il restante “Gruppo Squadra”, l’intero allenamento della mattinata del 3 novembre 2020 sino al termine dello stesso, nonostante la loro positività ai tamponi cd. “UEFA”, effettuati, in data 2 novembre 2020 fosse nota al dott. Rodia (MLO – Medical Laison Officer della S.S. Lazio spa)” e “per non avere sottoposto all’obbligatorio periodo di isolamento, in caso di asintomaticità, di almeno 10 giorni, a far data dal risultato del tampone del 26 ottobre 2020, come previsto dalla Circolare del Ministero della salute del 12 ottobre 2020, un proprio calciatore il quale è stato utilizzato nell’incontro Torino-Lazio del 1° novembre 2020”; infine, “per non avere sottoposto al periodo di isolamento, in caso di asintomaticità, di almeno 10 giorni, a far data dal risultato del tampone del 2 novembre 2020, come previsto dalla Circolare Ministeriale del 12 ottobre 2020 un proprio calciatore, e, conseguentemente, per averlo inserito nella distinta gara dell’incontro Lazio-Juventus dell’8 novembre 2020”.

Deferiti inoltre Ivo Pulcini, responsabile sanitario del club, e Fabio Rodia, medico sociale, per non aver rispettato le norme in materia di controlli sanitari e delle necessarie comunicazioni alle Asl competenti.

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Deferita a titolo di responsabilità diretta per il comportamento posto in essere dal presidente Lotito e da Pulcini e Rodia pure la Lazio. I biancocelesti saranno ora giudicati dal TFN. Il club di Lotito, come precisa La Gazzetta dello Sport, rischia dalla semplice ammenda, a una penalizzazione in classifica fino alla retrocessione e all’esclusione dal campionato.