L’Inter ora deve scegliere il grande sacrificio

L’Inter festeggia e la società promette che non ci sarà smobilitazione, ma serve almeno una cessione di peso: due i nomi dei possibili partenti

Lo scudetto è arrivato, la festa c’è stata, oggi è il giorno di pensare al futuro. L’Inter si è cucita sul petto il 19esimo tricolore della sua storia ed ora punta alla doppia stella. Lo ha spiegato l’amministratore delegato Giuseppe Marotta con Zhang che dalla sede nerazzurra ha assistito alla festa in piazza. Il club ha fatto trapelare che non ci sarà alcuna smobilitazione: la squadra che ha riportato l’Inter in alto non sarà distrutta per far sorridere il bilancio, ma ciò non esclude qualche partenza di peso.

Dei titolari almeno un big andrà via, come si legge sul ‘Corriere dello Sport’, e preferibilmente la cessione dovrà avvenire prima del 30 giugno. Ma chi? In attesa di capire se Conte resterà o meno, qualche certezza c’è: ad esempio Lukaku è tra gli incedibili, almeno di offerte da 120 milioni di euro a salire. Stessa cosa per Hakimi e Barella, così come il trio difensivo (Bastoni, Skriniar e de Vrij anche se per quest’ultimo, occhio al passaggio a Raiola come agente).

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Lautaro Martinez con le braccia sui fianchi
Lautaro Martinez (Getty Images)

Inter, Lautaro Martinez o Eriksen: si sceglie il sacrificio

Allora chi servirà per rimpinguare le casse dell’Inter? Il primo indiziato è Lautaro Martinez che a breve firmerà il rinnovo: davanti all’offerta giusta (dai 70 in su) l’addio è possibile. Come possibile anche quello di Christian Eriksen. Dopo una prima parte di stagione da escluso di lusso, il danese si è conquistato maglia da titolare e fiducia.

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Sua la rete che ha aperto la vittoria scudetto contro il Crotone, ma il suo ingaggio pesa e in Inghilterra le squadre interessate non mancano. Ecco perché potrebbe essere lui il sacrificato, insieme a qualche giovano (da Dimarco ad Agoamè) e la seconde linee. Sanchez e Vidal attendono l’offerta giusta, mentre Young e Kolarov non vedranno rinnovati i loro contenti. Niente smobilitazione, ma l’Inter sceglie il sacrificio.