La Juve, il sud e Ronaldo: si piange sempre due volte

Prima gara ufficiale di Ronaldo dopo l’addio alla Juve: doppietta con il Portogallo e record all-time. Altra mazzata dopo l’Empoli

C’è una frase cult di un bellissimo film, ‘Benvenuti al Sud’, pronunciata da Mattia, il personaggio interpretato da Alessandro Siani ad Alberto (Claudio Bisio), uomo del nord spedito al sud da Poste Italiane: “Quando un forestiero viene al Sud piange due volte: quando arriva e quando parte”.

Sarà che sono meridionale, ma nella prima gara post-Juventus, Cristiano Ronaldo più che portoghese, i milioni di tifosi bianconeri, credo che CR7 sia apparso come nativo Santa Maria di Castellabbate, stupendo borgo che ospita la fortunata pellicola. Perché i supporter di Madama hanno pianto quando Cristiano è arrivato a Torino tra mille fanfare: ma ora, stanno tornando a piangere, non solo per il suo addio. Perché tra quello che hanno visto contro l’Empoli e quello che hanno visto (o saputo) di Portogallo-Irlanda, le lacrime sono anche legate al presente bianconero.

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Ronaldo in Udinese-Juventus
Cristiano Ronaldo, Juventus (Getty Images)

Portogallo-Irlanda è già storia: alla Juve solo rimpianti

Prima il rigore sbagliato, poi la doppietta negli ultimi sette minuti (recupero compreso) di gara. Portogallo-Irlanda finita 2-1 entra nella storia del calcio: perché CR7 ha superato il mitologico Ali Daei, il bomber iraniano da 109 gol con la sua nazionale, nessuno prima di lui era arrivato a tanto. Solo Ronaldo poteva ed ha potuto, solo Cristiano ce l’ha fatta. Un altro record personale, un atro traguardo individuale: tutto vero, ma se non ci fosse stato CR7, il Portogallo avrebbe perso in casa con la peggiore Irlanda calcistica degli ultimi decenni.

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Ronaldo ha vinto con la grinta, con la cattiveria di chi non vuol perdere, di chi si è visto parare un penalty con la faccia, con la rabbia di chi ha dato uno schiaffetto ma che avrebbe voluto menar pugni a grappoli. Tutto quello che dopo il gol di Mancuso, semplicemente, non si è visto nella Juve che ha affrontato l’Empoli. Ecco perché dire: i calciatori vanno, i progetti restano è vero ma non in questo caso. Perché la Juve non ha perso Zidane per prendere Buffon, Thuram e Nedved: questa volta è andato via uno dei 5 migliori calciatori della storia per esser rimpiazzato da un calciatore ceduto per far plusvalenza e da un giovane brasiliano sul quale ci si crede così tanto che non viene inserito neppure in lista Champions.

Senza Ronaldo è stato ridimensionamento, che lo si voglia dire o no, per la Juve: e ci sta piangere due volte, come un settentrionale che va al sud, come un tifoso che ama, come quando CR7 ti lascia.