“Ci trattano come sempre…”: Coppa d’Africa, la furia dell’ex nerazzurro

Non si fermano le polemiche sulla Coppa d’Africa e ne parla Samuel Eto’o, dopo la notizia diffusasi su un ulteriore rinvio della competizione continentale.

Non è un mistero che per la maggior parte dei club europei la Coppa d’Africa, che dovrebbe avere luogo a partire dal prossimo 9 gennaio fino al 6 febbraio 2022, rappresenti un vero e proprio incubo. Molte squadre perderebbero alcuni dei giocatori più importanti in una fase cruciale del girone di ritorno dei campionati e con l’arrivo delle fasi finali anche di Champions, Europa League e Conference League. Da qui la polemica sulla necessità di insistere sul cambiamento delle date. Anche perché le norme internazionali sull’emergenza Covid-19 porterebbero ad ulteriori ritardi per il rientro dei calciatori al termine della competizione.

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Samuel Eto'o sorridente
Samuel Eto’o (Getty Images)

Coppa d’Africa, tra polemiche e rinvio: le parole di Eto’o

Una situazione che ha generato inevitabili polemiche, alle quali ha risposto Samuel Eto’o. L’ex calciatore e tra gli africani più influenti nel mondo dello sport e attuale presidente della federazione del Camerun si è sfogato ai microfoni di ‘Canal +’: “Gli Europei si sono disputati in piena pandemia con stadi pieni e in tante città. Non ci sono stati incidenti. Perché allora la Coppa d’Africa non può disputarsi in Camerun? Mi diano in unico valido motivo per non giocarla, altrimenti ci tratterebbero come sempre ovvero con l’idea che “siamo meno di niente e dobbiamo sopportarlo”. Che si parli chiaramente. La cosa più difficile da accettare è che alcuni africani siano complici”.

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Lo sfogo dell’ex Inter è nato soprattutto dalle indiscrezioni che vogliono imminente la cancellazione della kermesse a causa del propagarsi in maniera preoccupante della pandemia e della variante Omicron, in una ulteriore ondata. La competizione potrebbe essere spostata a settembre del 2022. In prima persona si è esposto Gianni Infantino, numero uno della FIFA, affinché ciò avvenga e per domani è attesa la decisione definitiva, tuttavia dal calcio africano arriva la protesta per la poca considerazione che ritengono di aver ricevuto dalle autorità del calcio mondiale.