Zaniolo nel caos, colpo di scena: la nota ufficiale spiazza

Nicolò Zaniolo al centro delle polemiche, ancora una volta. Per lui si espone pubblicamente l’agente Claudio Vigorelli.

In occasione della gara di campionato contro il Genoa, Nicolò Zaniolo è stato sanzionato nel finale con un cartellino rosso dopo i toni accesi in campo, in seguito alla rete annullata alla Roma. Una decisione duramente contestata in campo e a farne le spese è stato il giocatore.

Zaniolo espulso in Roma-Genoa
Zaniolo, Roma-Genoa (ANSA)

La sua dura presa di posizione ha suscitato diversi commenti, tra cui quello di Milena Bertolini. La Ct della Nazionale italiana femminile di calcio ha dichiarato alla RAI durante ’90° minuto’ che il calciatore andrebbe rieducato e che ha evidenti difficoltà comportamentali.

Parole che hanno riscontrato l’immediata reazione da parte della madre del calciatore e dell’agente Claudio Vigorelli.

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Zaniolo in Roma-Cagliari
Nicolò Zaniolo, Roma (Getty Images)

Roma, l’agente di Zaniolo lo difende dalle polemiche per il rosso col Genoa

Claudio Vigorelli, procuratore di Zaniolo, attraverso un comunicato ha preso una ferma posizione in difesa del suo assistito: “Nicolò Zaniolo ha 22 anni, con tutta la forza e i limiti che questa età è in grado di esprimere. Che sia un patrimonio della Roma – che è sempre al suo fianco – e del calcio italiano, non lo dico solo io, nella mia veste di agente, ma i vertici tecnici e politici della Nazionale, che tra l’altro in questi giorni lo hanno già confortato informalmente.

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Prosegue e chiude poi il comunicato: “Dispiace vedere come una delle allenatrici più preparate a livello internazionale, Milena Bertolini, non abbia saputo smussare il suo linguaggio per adeguarsi al ruolo e alla situazione particolare che il ragazzo sta vivendo. Nicolò ‘va educato’ nella stessa misura in cui è doveroso farlo nei confronti dei suoi coetanei. Nulla di più e nulla di meno. E poiché neppure alla mia età si finisce mai di imparare, mi piace aggiungere che ogni componente del calcio può affinare la propria comunicazione. Rendendola più in sintonia con una realtà dei fatti estremamente complessa. Chi allena, in fondo, ha il diritto-dovere di porsi nei confronti dei propri referenti come una sorta di maestro del corpo ma anche dello spirito. Esercitando quell’opera di conoscenza e di tolleranza che schiudono le porte alla crescita”.