“Arrivano i deferimenti”: Caos plusvalenze, annuncio ufficiale e cinque club tremano

L’inchiesta sulle plusvalenze gonfiate si abbatte nuovamente sulla Serie A: cinque club deferiti, la Sampdoria risponde con una nota.

Non c’è pace per la Serie A e per l’intero movimento calcistico italiano. Gli Europei vinti a giugno sembrano lontanissimi, la Nazionale ha mancato la qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022 e anche nel ranking UEFA il campionato sembra in difficoltà. Senza considerare gli scandali e le inchieste che continuano a riguardare molti club di massima serie.

Pallone Serie A
(LaPresse)

Alla vigilia di un 31° turno che si preannunciava spettacolare e divertente, la notizia del deferimento di 11 club da parte della Procura della federcalcio fa rumore. Anche perché di questi quasi la metà, 5, militano in Serie A.

L’inchiesta sulle plusvalenze gonfiate, nata in seguito alle indagini sul trasferimento di numerosi calciatori che con prezzi esagerati se non studiati ad hoc sarebbero serviti a far quadrare i bilanci dei club, si trasforma in un vero e proprio processo sportivo secondo Repubblica.

Che cita anche i nomi dei club di massima serie coinvolti e raggiunti nella giornata di oggi dalla comunicazione di deferimento FIGC: Empoli, Genoa, Juventus, Napoli e Sampdoria. Quest’ultima, finora, è stata l’unica a rispondere.

Tifosi Sampdoria
(LaPresse)

Inchiesta plusvalenze, la Sampdoria risponde alla FIGC

Il club blucerchiato si è espresso in una nota ufficiale apparsa sul proprio sito. Confermando di aver ricevuto il comunicato della procura e di voler chiarire la vicenda delle “cosiddette Plusvalenze” nelle sedi opportune. Aggiungendo inoltre di aver sempre agito nella convinzione che tutte le leggi statali e le norme federali in materia di trasferimenti venissero rispettate.

In effetti l’inchiesta sulle plusvalenze gonfiate ha fatto molto discutere e spaccato l’opinione pubblica, soprattutto in mancanza di una normativa precisa sul valore che è possibile attribuire a un calciatore. Resta da vedere se questo basterà a salvare i club dalla giustizia sportiva, che potrebbe accusare i diretti interessati di illecito.