Fair Play Finanziario, l’annuncio gela la Serie A: i club ora tremano

Il Director Financial Sustainability and Research dell’UEFA Andrea Traverso ha spiegato in conferenza stampa le principali novità introdotte

A giudicare dalle parole dell’esperto i nuovi parametri UEFA sono un’autentica batosta per le squadre italiane, costrette a vivere con minori ricavi e molte volte anche indebitate.
Niente più fair play finanziario ma nessun sorriso, anzi, regole più stringenti.

Ceferin sornione
Ceferin (LaPresse)

L’obiettivo del direttivo presieduto da Aleksander Ceferin è quello di raggiungere gli obiettivi stilati attraverso alcuni pilastri: solvibilità, stabilità e controllo dei costi.
Sarà assicurata maggiore tutela ai creditori, poiché le verifiche saranno tracciate ogni tre mesi e vi sarà intransigenza nei confronti dei club morosi. La principale novità sarà rappresentata comunque dall’introduzione che regola i costi di gestione della squadra. I costi degli stipendi, dei trasferimenti e le commissioni agli agenti devono essere limitati al 70% delle entrate dei club. Le parole del Director Financial Sustainability and Research dell’UEFA hanno catechizzato i club italiani.

Andrea Traverso con sguardo serio
Andrea Traverso (LaPresse)

UEFA, tremano i club di Serie A: “Le società italiane dovranno lavorare di più”

Il Director Financial Sustainability and Research dell’UEFA, Andrea Traverso, come raccolto da ‘Calcio e Finanza’ ha spiegato in conferenza stampa le novità previste dal nuovo regolamento. E ha fatto riferimento alle formazioni italiane.

“I club di Serie A dovranno lavorare di più rispetto alle squadre degli altri Paesi per rientrare nei paletti economici e finanziari dell’UEFA”, ha sùbito avvisato Traverso.

“Le regole approvate sono più complesse e stringenti del passato. Oltre alla regola del pareggio di bilancio, che non si concentra più soltanto sul conto economico ma anche sullo stato patrimoniale e sul livello di indebitamento del club, si aggiunge la “squad cost rule” sui costi di gestione della squadra. I club dovranno quindi correggere la propria strategia per rispettare queste norme nel periodo di 3 anni”.

La pandemia ha dato un colpo significativo al sistema: “Prima di essa, la maggioranza dei club erano all’interno dei rapporti costi-ricavi ma considerando i dati fino alla stagione 2020-2021 la situazione è peggiorata molto. Il nuovo elemento centrale dei costi delle squadre renderà più difficile aggirare le norme”.

Alcune norme spaventano le grandi: “Un club ricco che spende oltre i propri limiti riceverà prima sanzioni finanziarie ma poi anche sportive, che andranno dal divieto d’utilizzo dei singoli calciatori fino alle limitazioni nelle liste, alle penalizzazioni in termini di punti e arrivano all’esclusione mentre stiamo ancora discutendo sulla possibilità di una sanzione legata ad una retrocessione tra le varie competizioni. L’obiettivo deve diventare la sostenibilità del sistema. Nei prossimi anni ragioneremo pure sull’equilibrio competitivo”.