Agnelli, salti di gioia: l’ufficialità è una manna per la Juventus

La Juventus è in piena trasformazione e pensa già al futuro: c’è ottimismo in casa bianconera, l’ufficialità poi fa gioire Agnelli

La Juventus è in completa fase di rivoluzione. Con big che lasciano e big che i bianconeri sperano possano arrivare, tutto nell’aria fa prospettare che possa nascere un nuovo ciclo. In merito a questioni passate, legate agli ultimi mesi per lo più, è arrivata anche un’ufficialità che fa sorridere Agnelli e con lui tutta la società.

Agnelli e Arrivabene sorridono Juventus
Andrea Agnelli e Maurizio Arrivabene (LaPresse)

Dopo aver consolidato il quarto posto in classifica (con l’accesso alla Champions League per la prossima stagione) e aver archiviato la finale di Coppa Italia mancata di un soffio, la Juventus si prepara a ripartire.

Non solo sul campo, specialmente con le trattative in corso di calciomercato. Ma anche a livello societario. E il peso più grande ora sembrerebbe essere stato definitivamente archiviato. Le decisioni prese in merito al caso plusvalenze danno ancora una volta ragione ad Andrea Agnelli. Ecco le ultime.

Agnelli guarda in alto con le braccia conserte Juventus
Andrea Agnelli (LaPresse)

Caso plusvalenze, respinto il ricorso della Procura federale: Juventus, Agnelli e gli altri coinvolti restano prosciolti

Lo scorso 15 aprile, il Tribunale Federale, aveva prosciolto Juventus, Napoli, Sampdoria, Genoa ed Empoli, insieme a Pisa e Parma della Serie B. E con questi club anche altre 9 società, oltre a 59 dirigenti tra cui Aurelio De Laurentiis e Andrea Agnelli. Dopo tale decisione, tuttavia, la Procura federale aveva fatto recapitare alla Corte d’Appello della FIGC un ricorso con diverse motivazioni per cui non era stata accettata la decisione di primo grado.

Il ricorso in questione, quest’oggi, come ha fatto sapere la Corte d’Appello, è stato rifiutato. Per Agnelli e tutti gli altri nomi, di società e dirigenti, presenti nelle carte delle indagini, non ci saranno le pene richieste dall’accusa. Ovvero: le ingenti multe per i club (di 800mila euro per la Juventus e di 329mila euro per il Napoli) e le inibizioni per i dirigenti (nello specifico, di 12 mesi per Agnelli e di 11 per De Laurentiis). Resta la decisione di prosciogliere tutti in primo grado. E come motivazione resta valida quella secondo cui sarebbe impossibile valutare con oggettività il valore di un determinato giocatore.