Italia, il danno oltre la beffa: la sentenza lascia tutti di sasso

Dopo essersi rassegnati a dover vedere i Mondiali di Qatar 2022 da spettatori i tifosi dell’Italia devono incassare un’altra sentenza.

Reduce dalla pesante batosta incassata in Nations League con la Germania, un secco 5-2 che ha scatenato anche la furiosa reazione del nuovo capitano Gianluigi Donnarumma, l’Italia prova a restare speranzosa sulla possibilità di aprire un nuovo ciclo vincente e si interroga sui problemi che la affliggono. Ricordando altri momenti negativi del recente passato.

Italia ct Mancini
Il ct dell’Italia Roberto Mancini e il presidente FIGC Gabriele Gravina (LaPresse)

Accade in occasione del ventennale di una delle pagine più nere nella storia della Nazionale, la clamorosa eliminazione patita agli ottavi di finale dei Mondiali 2002 contro la Corea del Sud. Allora, era il 18 giugno, gli Azzurri furono eliminati ai tempi supplementari da un golden gol siglato da Ahn Jung-hwan, allora in forza al Perugia.

Fu una sfida, quel Corea del Sud-Italia, indimenticabile. E che generò numerose polemiche sia per la direzione di gara sospetta dell’arbitro ecuadoriano Byron Moreno sia per il successivo comportamento del presidente del Perugia Luciano Gaucci, che di fatto licenziò Ahn dopo averlo definito “colpevole” dell’eliminazione azzurra.

Proprio l’ex attaccante coreano, oggi 46enne, è stato intervistato in occasione del ventennale della sfida dalla Gazzetta dello Sport. Rilasciando dichiarazioni che di certo faranno molto discutere.

Italia Corea del Sud Mondiali 2002 Byron Moreno
Byron Moreno discute con Vieri e Di Livio durante Corea del Sud-Italia, 18 giugno 2002 (ANSA Foto)

Ahn: “Abbiamo battuto l’Italia meritatamente”

Emerso a suon di gol in patria nei Daewoo Royals, Ahn Jung-hwan fu acquistato dal multietnico e pittoresco Perugia di Gaucci senza mai però imporsi come titolare. Il momento di gloria ai Mondiali 2002, in cui segnò 2 reti trascinando la squadra fino al sorprendente 3° posto finale, fu poi oscurato dalla furia del suo presidente.

“Per me la Serie A è stata un’esperienza fantastica. Rifarei tutto. Però quel gol cambiò la mia vita e la mia carriera, Gaucci mi cacciò dicendomi che avevo rovinato il calcio italiano” racconta nell’intervista concessa al quotidiano. Rivendicando però la vittoria sugli Azzurri.

“Nelle amichevoli precedenti ai Mondiali avevamo perso solo due volte, il ct Hiddink ci aveva trasformati. Non avevamo paura di nessuno” spiega, per poi affondare il colpo: “Abbiamo sempre rispettato gli arbitri e le loro decisioni. Moreno avrà commesso errori, ma senza VAR ogni fischio era un problema. Noi avevamo preparato bene la gara, fu una partita speciale”.

E una vittoria meritata: “Si. Basta guardare come giocavamo, i risultati che abbiamo raggiunto. Sono passati vent’anni, vorrei che gli italiani non mi odiassero più”. Una richiesta forse legittima, ma che difficilmente sarà accolta da quei tifosi che ancora ricordano i 117 minuti andati in scena allo stadio di Daejeon.

Mentre prova a guardare al futuro, magari ripensando anche a scelte del passato recente come la mancata convocazione di Balotelli sottolineata da Cassano alla Bobo TV, l’Italia tenterà di mettere definitivamente da parte una partita stregata. E che dopo vent’anni, indipendentemente da tutto, forse merita di finire finalmente nell’oblio.