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Serie A

Serie A, rivoluzione VAR in arrivo: cosa cambia la prossima stagione

La Serie A si prepara a ripartire, e oltre ai colpi di calciomercato a tenere banco è anche la possibile rivoluzione riguardante il VAR.

La stagione 2022/2023 della Serie A, iniziata con il sorteggio del calendario andata in scena venerdì scorso, proseguirà con il calciomercato prima dell’inizio ufficiale fissato per il 13 agosto. Tante le trattative che catturano l’attenzione dei tifosi, con possibili nuovi protagonisti del nostro campionato come Angel Di Maria e addirittura Neymar. Notizie che si susseguono a ciclo continuo e che rischiano di mettere in secondo piano una vera e propria rivoluzione.

L’arbitro Abisso al VAR (LaPresse)

Come racconta il Corriere della Sera, infatti, potrebbe presto cambiare qualcosa di importante a livello di regolamento. Gli studi effettuati sul VAR hanno evidenziato una cosa: la presenza della tecnologia è fondamentale e ha ridotto gli errori dell’86%, tuttavia il protocollo si è rivelato farraginoso in più occasioni.

Servono modifiche in corso d’opera, e anche se queste sono ancora allo studio potrebbero diventare realtà già nella stagione 2022/2023. Il quotidiano sottolinea la “rivoluzione VAR” in tre passaggi fondamentali.

L’arbitro Fabbri al VAR durante una gara di Coppa Italia (LaPresse)

Serie A, come potrebbe cambiare il VAR

Il primo passo è già allo studio in Italia e soprattutto in alcuni Paesi all’estero. Prevede la creazione di un vero e proprio “varista”, una figura specializzata nell’utilizzo della tecnologia, una carriera separata da quella di arbitro. Servirebbe però una linea comune nel mondo arbitrale su rigori e fuorigioco, qualcosa che si spera potrà essere vista già ai prossimi Mondiali in Qatar quando entrerà in vigore il cosiddetto “fuorigioco semiautomatico”.

Secondo passaggio, anche questo discusso da tempo, è quello della “challenge”. Sul modello degli sport americani si pensa che potrebbe essere concessa a ogni squadra la possibilità di “chiamare il VAR”, idea che però all’IFAB non piace al momento. Certo andrebbe studiata nei dettagli per evitare che venga utilizzata come “arma impropria” per spezzettare il gioco.

Terzo e ultimo punto, sulla linea della trasparenza nei confronti dei tifosi, la presenza di maxischermi allo stadio che mostrino gli episodi incriminati. Opzione coraggiosa, così come sarebbe coraggiosa la scelta di creare un’app ad hoc che permetterebbe a tutti di scaricare, dopo ogni turno di campionato, i dialoghi tra arbitri e VAR.

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Scritto da
Simone Cola

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