“Non è stato fatto ciò che chiedevo!”: Atalanta, frecciata di Gasperini al club

Gianpiero Gasperini parla dei problemi all’Atalanta. L’allenatore ha parlato di alcuni retroscena ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’.

Per l’Atalanta non è stata una stagione semplice. Tanti impegni da rispettare, ma anche una squadra che evidentemente ha patito le difficoltà di un mancato rinvigorimento sotto il punto di vista della rosa. Ecco perchè molti, ad un certo punto, hanno parlato di ‘fine ciclo’, puntando anche il dito contro Gianpiero Gasperini. Anche l’addio dello stesso allenatore sembrava potesse essere una pista concreta alla fine del campionato.

Gianpiero Gasperini pensieroso
Gianpiero Gasperini (LaPresse)

Poi sono cambiate diverse cose: nuovi investitori, una proprietà che ha cambiato forma ed un’assunzione di consapevolezza che non fa mai male. Così l’Atalanta ripartirà ancora con Gasperini, elemento cruciale della struttura nerazzurra. Gianpiero, certo, ma anche qualche giocatore che possa dare una scossa a tutto il comparto dei giocatori.

Gianpiero Gasperini a bordocampo
Gianpiero Gasperini (LaPresse)

Atalanta, Gasperini e la frecciata al club

Restare a Bergamo con un solo obiettivo: continuare a far crescere l’Atalanta. E’ questo quanto si è prefissato lo stesso Gasperini, e proprio quella mancata crescita ad un certo punto ha fatto tentennare lo stesso allenatore. Cosi, nel corso di un’intervista pubblicata oggi da ‘La Gazzetta dello Sport’, proprio il tecnico ha spiegato quali sono stati i motivi dello scontro con la società. Dito puntato contro le strategie di mercato, evidentemente fallaci soprattutto nella mancata gestione dei nuovi acquisti.

“Nuove energie avrebbero aiutato. Un campione avrebbe portano nuovo entusiasmo e stimolato la competitività. Siamo rimasti troppo a lungo gli stessi“, le parole di Gasperini alla rosea. “Non dico che l’Atalanta non abbia speso. L’Atalanta ha speso, ma in attacco – ha ancora spiegato l’allenatore durante l’intervista – non è stato fatto ciò che chiedevo: inserire un pezzo, poi un altro…”.