“Finiti i soldi”: calciomercato, che bordata all’Inter da parte del rossonero

In occasione di un evento pubblico l’attaccante parla dell’Inter, svelando un retroscena rimasto nascosto negli ultimi anni.

Il suo contributo è stato altalenante ma sempre decisivo per il Milan e Olivier Giroud racconta i segreti della sua carriera nel libro “Crederci, sempre. Perché ho fiducia nella vita, in Dio, in me stesso e nel destino”. La presentazione dell’opera autobiografica ha dato vita a un vero e proprio spettacolo, poiché il giocatore francese si è messo a nudo, raccontando tanto di sé e vari retroscena relativi alla sua carriera.

Marotta serio
Giuseppe Marotta, Inter (LaPresse)

“Io so tutti i sacrifici fatti per arrivare a questo livello e la fede è stata il mio filo rosso”, ha esordito Giroud, per il quale la fede cristiana è una componente fondamentale della sua vita e nelle scelte che ha compiuto.

Leggendo alcuni estratti del suo libro, si è evinto che la passione per il Milan il giocatore l’ha sempre avuta, grazie a varie figure tra cui Shevchenko. Spesso lo menziona nel manoscritto e ha confessato di essere perciò grande tifoso rossonero dalla fine degli anni ’90. Tuttavia, poteva finire all’Inter

Giroud festeggia lo scudetto col Milan
Olivier Giroud, Milan (LaPresse)

Milan, Giroud poteva finire all’Inter: il retroscena

Olivier Giroud ha raccontato ai presenti: “Al Chelsea ero il terzo attaccante, perché davanti c’erano sia Abraham che Batsuahyi. Così parlai con Lampard per arrivare a una soluzione, ma non voleva mandarmi via. C’era l’Inter molto interessata a me, ma ad un certo punto mi hanno detto che non c’erano più soldi per me. Mi voleva anche la Lazio. Ero disperato, volevo andare via. Potevo andare al Tottenham, ma avevo giocato nell’Arsenal. Era destino che fossi rossonero…”.

Evidentemente sì, perché anche con Giroud è arrivato lo scudetto e tutto è partito da un contatto con Maldini: “Ero a Nizza con la Nazionale e il mio agente mi disse di parlare su FaceTime con Maldini. Una cosa speciale per me, è una leggenda del Milan. Il rapporto che ho con lui e Massara mi piace molto, per me aver dialogato con lui era un segnale di dover andare al Milan”.